Ecco cosa rischierà chi evade l'Iva

Salta la depenalizzazione per omesso versamento. Il Fisco avrà più tempo per stanare gli evasori

Ecco cosa rischierà chi evade l'Iva

Tra i 3.800 emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato i parlamentari hanno inserito le proposte di modifica più disparate. Dal Pd arriva la richiesta di una detrazione del 36% per gli interventi di recupero di tombe, cappelle e sepolcri, insieme alla proposta di equiparare l’origano al basilico, applicando l’Iva agevolata al 6%. Spulciando le varie proposte si trovano diverse modifiche sul capitolo "fisco e certezza del diritto". Come riporta Libero si fa leva sulle sanzioni penali tributarie e la gestione del rischio fiscale per chi desidera investire in Italia. Particolare attenzione è rivolta al nodo spinoso dell'Iva: la depenalizzazione per omesso versamento dovrebbe saltare. Dovrebbe invece rimanere la soglia per il reato, che dai 50mila euro attuali salirà a 150mila.

Ma cerchiamo di capire un po' meglio cosa cambia per l'Iva. Il Fisco avrà due anni di tempo per il 2015 (che si ridurrà a uno per il 2016) per presentare o trasmettere la notizia di reato rispetto alla scadenza ordinaria per l'accertamento. Il reato di omesso versamento, come già ricordato, resta (pare sia saltata l'ipotesi della sua abolizione), anche se dovrebbe salire la soglia superata la quale scatterà la violazione sanzionabile penalmente.

Come anticipato dal Sole 24 Ore sostituti di imposta che non presenteranno il modello 770 rischiano il carcere (da uno a tre anni) ma solo se i versasmenti dovuti e non effettuati superano 50mila euro. C'è anche un altro capitolo molto interessante da tenere bene a mente: si tratta dell'abuso del diritto, che scatta solo quando siano presenti, simultaneamente, tre condizioni: quando le operazioni effettuate dal contribuente non hanno una ragione economica delle; nel caso in cui si persegue un vantaggio fiscale "indebito"; e qualora il vantaggio sia la conseguenza principale dell'azione.

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