Economia

Enel dribbla il Covid grazie al "green"

Utili +20%. Starace: "Open Fiber? Closing nei prossimi mesi. Focus su governance"

Enel dribbla il Covid grazie al "green"

Enel continua ad alzare la posta sulle rinnovabili. E detta i tempi sulla fibra ottica annunciando un closing con Macquaire (su Open Fiber) «nei prossimi mesi, entro fine anno». A tenere in sospeso il dossier sarebbero discussioni sulla governance. Dopo aver puntato 10 miliardi di euro di investimenti green nel 2020 (+2,5%), il 2021 dell'Enel non sarà da meno. Presentando il bilancio dell'anno appena chiuso, l'ad Francesco Starace ha confermato che «in linea con il Piano Strategico e i suoi obiettivi di decarbonizzazione e digitalizzazione, la società prevede di accelerare gli investimenti nelle rinnovabili, nel miglioramento della qualità e della resilienza delle reti, nonché nell'elettrificazione dei consumi». Merito dei numeri appena licenziati con cui il gruppo ha raggiunto gli obiettivi strategici previsti nonostante lo sfavorevole contesto pandemico. In particolare, l'avanzamento del processo di decarbonizzazione, con la nuova capacità rinnovabile costruita nel 2020 ha raggiunto i 3,1 GW, a fronte di una diminuzione della capacità da impianti a carbone pari a 2,8 GW. Presentando i numeri, Starace chiamato in causa in questi giorni dal governo che punterebbe a una stretta sul dossier della rete unica ha chiarito che «la transazione che riguarda la vendita a Macquaire sta per essere finalizzata e riguarda la cessione di una quota tra il 40 e il 50% nei prossimi mesi o nelle prossime settimane. Sicuramente il closing avverrà entro la fine dell'anno», ha aggiunto il manager. «Al momento - ha spiegato - sono in corso discussioni tra Macquarie, l'acquirente della nostra quota, e Cdp, l'altro azionista di Open Fiber, sulla governance che ci sarà in futuro».

Tornando al 2020, i risultati mostrano un risultato netto ordinario a 5,19 miliardi, in crescita del 9% dal 2019 e un utile netto a 2,61 miliardi (+20,1%). Il dividendo complessivo proposto per l'intero esercizio 2020 è di 0,358 euro per azione (di cui 0,175 già corrisposti quale acconto a gennaio 2021), in crescita del 9,1% rispetto al dividendo complessivo di 0,328 euro per azione riconosciuto per l'intero esercizio del 2019. In merito alla remunerazione, l'amministratore delegato ha chiarito che «non vede alcun rischio sul pagamento del dividendo 2021. La guidance non cambia e non ci sono cambiamenti nella politica dei dividendi rispetto a quanto annunciato al Capital Market di novembre», ha aggiunto Starace. Enel ha poi confermato i dati già diffusi con i risultati preliminari: ricavi a 64,9 miliardi (-19,1%), una variazione attribuibile alle minori quantità di gas ed energia elettrica vendute in Italia e Spagna, sostanzialmente a causa dell'impatto della pandemia da Covid-19, alle attività di Generazione Termoelettrica e Trading in Italia per le minori attività di trading, nonchè all'effetto cambi negativo in America Latina; un ebitda ordinario a 17,94 miliardi (+0,2%) ed ebitda a 16,816 miliardi, in calo del 5 per cento. L'indebitamento finanziario netto è rimasto a 45,41 miliardi (+0,5%) in leggero aumento per effetto degli investimenti del periodo e per l'acquisto di ulteriori quote di minoranza nel capitale sociale di Enel Américas e Enel Chile.

Un riassetto, quello in Sud America, che punta alla semplificazione del gruppo e alla riduzione dei costi.

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