Enel, Telecom e la partita del contatore intelligente

Non c'è solo la banda ultralarga a dividere i due ex-monopolisti ma anche la scelta della tecnologia che collegherà i nuovi apparati

Maddalena CameraL'ultima frontiera dell'incontro- scontro tra Enel e Telecom verte sul cambio dei contatori dell'azienda elettrica. Ieri l'Autorità dell'Energia ha deliberato sulle specifiche tecniche di questi ultimi che, entrati in funzionale nel 2001, dovranno progressivamente essere cambiati con quelli di nuova generazione. E nel cambio i contatori dovrebbero diventare, anche loro, intelligenti. In garage o cantina non ci sarà più dunque solo un conta kilowatt ma un piccolo hub domestico. E qui sta lo scontro tra i gestori di tlc, che sperano di trasformare questa partita in un business, e le aziende elettriche che non hanno intenzione di svenarsi con gli investimenti. Così l'Autorità per l'energia ha scelto un compromesso proponendo in una prima fase contatori 2.0, che, rispetto agli attuali, presentano solo qualche vantaggio, come l'eliminazione delle code di fatturazione, la possibilità di offrire fasce orarie flessibili e anche prepagate. Gradualmente ci sarà però anche l'adozione dei nuovi contatori 2.1 che potranno integrare funzionalità «smart». E dunque i primi saranno collegati, come quelli attuali tramite la rete elettrica, mentre i secondi potranno usufuire di collegamenti wireless, ossia sulla rete mobile o magari anche tramite fibra. Insomma si tratta di un colpo al cerchio e una alla botte, ergo uno alle utility e uno alle tlc. Al momento comunque resta la tecnologia consolidata quella tramite Plc, ossia Power line con qualche miglioria tecnologica a favore dell'utente. In seguito, a quando dice il comunicato dell'Autorità, «la versione del contatore 2.1 potrà integrare canali di comunicazione oggi non ancora maturi per la specifica applicazione dei misuratori 2G come quelli basati sulle tecnologie wireless o wired». Telecom ritiene però che queste tecnologie, grazie all'Lte e ai protocolli dedicati all' «Internet of things», ossia agli «oggetti» collegati in rete tramite sim, sia però già matura. Per l'Autorità invece il cambiamento ci deve essere ma a piccoli passi. Sullo sfondo c'è ovviamente anche la partita di Enel e della rete in fibra ottica che dovrebbe realizzare e per la quale ha varato una società apposita. In questo ambito il panorama è ancora molto fluido.

Sullo sfondo c'è la volontà del governo che vorrebbe un'unica società della rete con Telecom capofila che riunisce non solo Metroweb ma anche i diretti competitor della società di tlc come Vodafone e Wind. Il problema è che l'ex-monopolista delle tlc non fa il tifo per questa possibilità che metterebbe la sua rete al servizio di altri.

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