Economia

Fiat riaccende i motori in attesa della Punto

Pierluigi Bonora

da Milano

Il Lingotto ha riacceso i motori. L’intensa campagna d’autunno della Fiat è partita ieri con la riapertura delle fabbriche, tra cui anche se parzialmente quella di Termini Imerese. Dopo oltre 5 mesi di stop forzato, allo scopo di adeguare le linee alla produzione della Lancia Ypsilon, l’attività con i doppi turni nel sito siciliano riprenderà il 19 settembre. Operai al lavoro anche a Mirafiori, Melfi, Cassino, Pomigliano d’Arco e in tutti gli altri impianti del gruppo industriale torinese. A Torino, intanto, è in pieno movimento la macchina organizzativa per il lancio mondiale della Grande Punto in programma all’inizio della prossima settimana. Tra giornalisti e rivenditori italiani e stranieri, sotto la Mole sono attese da lunedì oltre 6mila persone. A fare gli onori di casa saranno il presidente Luca di Montezemolo, l’amministratore delegato Sergio Marchionne, alla sua prima conferenza stampa nelle vesti di capo anche dell’Auto, e il responsabile del marchio Fiat, Luca De Meo.
La presentazione della Grande Punto, modello destinato a segnare la svolta definitiva della Fiat, non sarà l’unico appuntamento clou di settembre. A Piazza Affari, infatti, la temperatura continua a salire in vista delle altre scadenze imminenti: i giudizi che la Grande Punto riceverà al Salone di Francoforte, a metà mese e, soprattutto, l’imminente ingresso delle banche nell’azionariato Fiat. Ieri il titolo ha compiuto un nuovo balzo (più 1,67% a 7,19 euro) con scambi pari al 2,12% del capitale. In frenata, invece, Ifil (meno 0,51% a 12,92 euro) e Ifi (meno 0,91% a 3,61 euro). Il 15 settembre il consiglio di amministrazione del Lingotto delibererà per il convertendo la ricapitalizzazione per 3 miliardi tra capitale e sovrapprezzo, mentre le nuove azioni saranno sottoscritte 5 giorni dopo dalle banche finanziatrici. Fatto salvo che Ifil, nonostante la diluizione al 22,9%, intende rimanere l’azionista di riferimento del gruppo, resta da vedere la strategia che la holding adotterà. Il presidente Gianluigi Gabetti si trova ancora negli Stati Uniti e rientrerà a Torino la prossima settimana. E solo allora la società d’investimenti della famiglia Agnelli comincerà a scoprire le sue carte.
Esclusa Sanpaolo Imi, che resterà al fianco di Ifil, «le altre banche - afferma una fonte finanziaria - dovrebbero gradualmente cedere le azioni torinesi».

Novità, infine, nella joint venture cinese di Fiat Auto: Paolo Massi è stato nominato amministratore delegato di Nanjing Fiat, società paritetica con Yuejin Motor.

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