Economia

Fisco, Cgia: "Sono i lombardi a versare più tasse"

Secondo una ricerca della Cgia, nel 2017 i lombardi hanno sborsato mediamente 12.297 euro tra tasse, imposte e tributi. Ultimi i calabresi con 5.516 euro

Fisco, Cgia: "Sono i lombardi a versare più tasse"

Secondo una ricerca dell’Ufficio studi della Cgia, sono i cittadini lombardi a versare più tasse al fisco. Nel 2017, ultimo anno in cui i dati sono disponibili, ogni residente di questa regione ha, infatti, sborsato mediamente 12.297 euro tra tasse, imposte e tributi.

Al secondo posto di questa particolare classifica ci sono i valdostani con 11.480 e al terz gli abitanti del Trentino Alto Adige con 11.297. La Calabria è, invece, è la regione italiana dove il “peso” del fisco è più contenuto: ogni residente di questo territorio ha pagato all'erario in media 5.516 euro. Il dato medio nazionale è, invece, pari a 9.168 euro.

Come riporta l'AdnKronos, secondo la stessa Cgia il dato non deve sorprendere perchè "come recita l'articolo 53 della Costituzione, il nostro sistema tributario è basato sul criterio della progressività. Pertanto, nei territori dove i livelli di reddito sono maggiori, grazie a condizioni economiche e sociali migliori, anche il gettito tributario presenta dimensioni più elevate che altrove".

È particolarmente interessante notare la distribuzione del gettito tra i vari livelli di governo. Su un totale nazionale di 9.168 euro, ben 7.672 euro finiscono nelle casse dello Stato centrale (pari all'83,7 per cento del totale) e solo 1.495 euro pro capite (il 16,3 per cento) confluiscono alle Regioni e agli Enti locali come comuni, province e Comunità montane.

Questi dati inoltre, consentono di fare una riflessione anche sul tema dell'autonomia differenziata, argomento che nelle ultime settimane ha ulteriormente esasperato i toni tra Lega e M5s.

"Le divisioni emerse tra Lega e pentastellati - ha commentato il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - sono state profondissime e in gran parte dovute a un approccio a questa riforma del tutto scorretto”. Zabeo sostiene che, a torto, “l'autonomia differenziata è stata vissuta come una contrapposizione tra Nord e Sud del Paese, invece, è una partita che si gioca tra il centro e la periferia dello Stato. Tra chi vuole un'Amministrazione pubblica che funzioni meglio e costi meno e chi difende lo status quo, perché trasferendo funzioni e competenze ha paura di perdere potere e legittimità. E per conservare posizioni che non sono più difendibili, i proponenti di questa riforma sono stati accusati di voler impoverire ulteriormente le realtà territoriali più in difficoltà del Paese".

La Cgia è convinta, infatti, che questa riforma possa far bene a tutta l'Italia e non solo alle regioni che per prime hanno chiesto maggiore autonomia.

Secondo il segretario della Cgia, Renato Mason, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno sostanzialmente anticipato i tempi “ma altre 9, in forme diverse, hanno manifestato l'interesse ad avviare una trattativa con l'Esecutivo. Più autonomia equivale a più responsabilità ed è evidente che i risparmi e l'extra gettito prodotto devono rimanere nei territori che li generano".

Quanto fatto da Zaia, Fontana e Bonaccini, aggiunge Mason, "costringerà tutto il sistema Paese ad avere un maggior rigore nell'uso delle risorse. Queste 3 regioni faranno da apripista, provocando un effetto trascinamento che ridurrà la spesa pubblica e innalzerà la qualità dei servizi erogati ai cittadini".

Il possibile ritorno al voto nel prossimo autunno potrebbe allungare notevolmente i tempi di approvazione di questa riforma. Ma il problema principale che comporterebbe una crisi di governo sarebbe un altro: l'esercizio provvisorio che comporterebbe un aumento dell'Iva a partire dal prossimo 1° gennaio.

Un disastro secondo l'Ufficio studi della Cgia che "penalizzerebbe le famiglie e i lavoratori autonomi. Le prime perché subirebbero un forte aumento delle imposte sull'acquisto di beni e servizi.

Le seconde in quanto vivono quasi esclusivamente di domanda interna che con l'aumento dell'Iva quasi sicuramente sarebbe destinata a diminuire".

Commenti