La Fondazione Mps strappa un mese e mezzo di tempo in più per vendere il 15,5% del Monte dei Paschi e trovare le risorse necessarie ad abbattere il peso di debiti prossimi al miliardo di euro. Dopo l’assenso del pool di banche capitanato da Jp Morgan,l’ente presieduto da-Gabriello Mancini ha infatti ottenuto ieri anche il via libera dal Credit Suisse a vendere le azioni rimaste in pegno all’istituto svizzero a fronte di un’esposizione di circa 300 milioni.
Ora Siena può quindi stringere sulla ricerca dei nuovi soci: i vertici della Fondazione hanno incontrato per la prima volta anche Salvatore Mancuso, numero uno di Equinox, che vuole rilevare in cordata con altri investitori il 13% del Monte. Equinox può, però, investire direttamente solo 45 milioni (contro una dotazione complessiva di circa 300 milioni); le altre risorse sarebbero assicurate da soggetti già coinvolti dal finanziere siciliano. Durante il vertice, di carattere interlocutorio, Mancuso non avrebbe invece toccato il tema della governance, anche se un pacchetto azionario di tale entità assicurerebbe un’ampia rappresentanza nel nuovo cda della banca. L’accordo, però, deve essere chiuso in tempo per la presentazione delle liste per il rinnovo del board: la scadenza è il 2 aprile. Mancuso ha comunque ribadito l’ottica del suo progetto che vuole essere di lungo periodo e su base condivisa. Nei prossimi giorni la Fondazione, con l’aiuto dell’advisor Rothschild,esaminerà quindi le altre proposte. Intorno ai nomi c’è il massimo riserbo, anche se continuano a circolare quelli delle famiglie Malacalza e Seragnoli. Chi, invece, ha già assicurato di non voler comprare quote del Monte è l’avvocato Gianpiero Samorì, già socio della Bper. Contattato telefonicamente, il finanziere modenese ha assicurato di non essere «interessato» a comprare azioni» o «partecipazioni tali da sconvolgere l’assetto della governance« della banca. Tuttavia, ha ammesso che parteciperà all’assemblea degli azionisti (27 aprile per il rinnovo dei vertici, ndr ) con 200, 300 o 1.000 azioni, ma soltanto «per ascoltare».
Tornando alla ristrutturazione dei debiti della Fondazione, oggi è prevista la firma dell’impianto, insieme all’estensione dell’accordo di standstill con le altre undici banche ormai in scadenza. Secondo quanto trapelato,l’accordo prevede l’apertura di un conto di garanzia ( escrow account ), dove confluiranno i ricavi derivanti dalla dismissione del pacchetto, attesi tra i 500 e i 700 milioni di euro. La ripartizione dovrebbe avvenire pro- quota, e alla Fondazione dovrebbe restare una parte che potrà utilizzare per sostenere i contributi sul territorio.
Intanto a Siena aumenta l’attesa per l’arrivo di Alessandro Profumo alla presidenza del Monte dei Paschi al posto di Giuseppe Mussari. La nomina dell’ex capo azienda di Unicredit dovrebbe essere ufficializzata sabato dalla deputazione dell’Ente senese.
Il giorno
precedente è invece attesa l’ampia protesta sindacale contro il piano di austerity proposto dal direttore generale Fabrizio Viola per aumentare la redditività della banca anche tramite una riduzione del costo del personale. RE- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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