Fusione Thyssenkrupp-Tata Steel: nasce nuovo colosso dell'acciaio

La tedesca Thyssenkrupp ha deciso di fondersi con l’indiana Tata Steel. Tale fusione darebbe vita al secondo produttore europeo di acciaio, ma rischia di causare il licenziamento di 4mila addetti

Fusione Thyssenkrupp-Tata Steel: nasce nuovo colosso dell'acciaio

La fusione Thyssenkrupp-Tata Steel è ormai imminente. Il consiglio di amministrazione del colosso tedesco dell’acciaio ha dato il via-libera alla creazione, insieme alla azienda indiana, di un nuovo soggetto economico. Quest’ultimo dovrebbe chiamarsi Thyssenkrupp Tata Steel. I vertici della società di Essen hanno assicurato che l’accordo definitivo sulla fusione verrà sottoscritto “in tempi brevissimi”. L’iniziativa dei vertici è stata giudicata positivamente dalla Cancelliera Merkel.

Heinrich Hiesinger, amministratore delegato della compagnia tedesca, ha dichiarato di essere “estremamente soddisfatto” per la decisione del consiglio di amministrazione. Egli ha precisato che le trattative con i partner indiani erano in corso da più di un anno e che una più stretta collaborazione con questi ultimi era stata sempre considerata l’unica scelta possibile per rilanciare l’industria europea. L’amministratore delegato ha quindi affermato che la fusione Thyssenkrupp-Tata Steel è stata valutata dai vertici della azienda di Essen come la migliore risposta al calo della produzione derivante da scenari internazionali sempre più problematici. I recenti dazi del 25% sulle esportazioni di acciaio Ue negli Stati Uniti avrebbero influito in maniera significativa sull’approvazione dell’accordo. Hiesinger ha, infine, aggiunto che l’intesa tra i due gruppi verrà a breve ufficialmente sottoscritta e verrà poi sottoposta al vaglio della Commissione europea. La nuova Thyssenkrupp Tata Steel avrà sede in Olanda e sarà una realtà industriale con 48mila dipendenti e un fatturato annuale di 13 miliardi di euro. Questa diventerebbe il secondo produttore europeo di acciaio, dopo Arcelor Mittal.

Nonostante l’entusiasmo dei vertici aziendali e della Borsa, l’accordo in questione viene visto con preoccupazione dai sindacati. I dirigenti delle compagnie, infatti, mirerebbero a ottenere, tramite la fusione Thyssenkrupp-Tata Steel, un risparmio di 440 milioni di euro l’anno. La riduzione dei costi, in base alle ultime indiscrezioni, dovrebbe necessariamente passare attraverso una consistente diminuzione di personale, diminuzione che riguarderà sia il reparto amministrativo sia le linee di produzione. In particolare, lo stabilimento Tata di Port Talbot, nel Galles meridionale, stabilimento che dà lavoro a 7mila persone, dovrebbe subire tagli drastici alle maestranze. Nella località gallese, più di 4mila addetti sarebbero a rischio-licenziamento.

I sindacati hanno immediatamente esortato i dirigenti dei due colossi a usare “parole chiare” riguardo al futuro di Port Talbot e a non considerare i sacrifici e le aspirazioni di intere famiglie di lavoratori come “semplici numeri”.

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