Da Generali 5 miliardi di dividendi

In cassa 10 miliardi, focus sul risparmio gestito. Donnet: «Meno esposti allo spread»

Da Generali 5 miliardi di dividendi

Dopo aver perseguito il rafforzamento del capitale e gestito la svolta industriale, per il prossimo triennio Generali spinge sull'acceleratore della crescita (l'utile per azione è stimato in rialzo del 6-8% all'anno) forte di oltre 10 miliardi di cassa che saranno destinati alla retribuzione degli azionisti, a migliorare la leva finanziaria e allo shopping visto che, dopo anni di crisi, le occasioni non mancano. Più in dettaglio, ai dividendi saranno destinati 4,5-5 miliardi in tre anni rispetto ai 5 distribuiti nei quattro anni del piano precedente, alle acquisizioni 3-4 miliardi e alla riduzione del debito per 1,5-2 miliardi. Un ulteriore miliardo, non compreso nel conto, sarà infine destinato all'innovazione interna e alla trasformazione digitale.

Il piano, presentato ieri dal top management del Leone di Trieste a CityLife, il nuovo quartiere di Milano dove si sono trasferiti gli uffici meneghini del gruppo, scommette su un doppio binario di crescita: nell'ambito assicurativo, dove sarà rafforzata la leadership europea e la presenta in Paesi dall'elevato potenziale e nell'asset management in cui il Leone conta su 487 miliardi in gestione.

«Oggi siamo una compagnia assicurativa, nel 2021 saremo un gruppo assicurativo e di risparmio gestito», ha sottolineato più volte nel corso della presentazione l'ad Philippe Donnet secondo cui, nei prossimi anni, a risultare vincente saranno quelle assicurazioni in grado di proporsi come partner a tutto tondo e in grado quindi di proteggere e far crescere i beni dei clienti. «L'Europa rimane una priorità per le fusioni e acquisizioni, ma guardiamo anche a mercati dall'alto potenziale», ha poi ribadito il direttore generale Frederic de Courtois. Precisando che, qualora non dovessero essere trovati target adeguati entro fine piano, potrebbero essere considerate altre soluzioni, incluso il buy back. A sostenere la prevista crescita degli utili nel triennio saranno oltre ai Paesi europei (da cui è attesa una crescita del 3-6% all'anno), anche i l'America Latina e dell'Asia (da cui è attesa un incremento degli utili compresa tra il 15 e il 25% all'anno) oltre che dalla piattaforma di asset management che, a fine piano, dovrebbe generare oltre 400 milioni di utili (dai 187 milioni del 2017), con una crescita media annua del 15-20 per cento. In Piazza Affari il titolo ha chiuso la seduta a 14,28 euro (+0,8%).

A rovinare l'atmosfera di CityLife è stato tuttavia il nodo Italia. Il rialzo dello spread in seguito alle tensioni tra Roma e l'Unione Europea ha fatto perdere valore al tesoretto di debito pubblico italiano in mano a Generali (e pari al 38% dei titoli governativi in portafoglio al gruppo): i 64 miliardi di Btp di fine dicembre 2017 si sono ridotti a 60 miliardi a giugno e a 58 miliardi a settembre. Quanto al futuro, il management afferma di vedere migliori occasioni su altri fronti rispetto ai titoli governativi. «Il nuovo piano è robusto e non è legato alle condizioni macroeconomiche dell'Italia. Per metterlo a punto abbiamo utilizzato le stime più prudenti del mercato sulla crescita economica», ha ribadito Donnet ricordando come «la nostra sensibilità allo spread si è ridotta in modo significativo perché abbiamo migliorato l'asset allocation».

Timothy Ryan, direttore degli investimenti del gruppo, ha poi spiegato come un aumento dello spread di cento punti base corrisponda a un calo del Solvency Ratio (l'indice di patrimonializzazione delle assicurazioni) di 12 punti. Generali prevede comunque di ottenere, dalla generazione di capitale del piano (pari a 10,5 miliardi), oltre 50 punti base di Solvency II.

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