Economia

Governo alla prova dei fatti: Saccomanni cerca 6 miliardi, nuova imposta allo studio

Allo studio la "Tassa Ics", che raccoglie Imu e Tares e abolisce l'Irpef comunale

Governo alla prova dei fatti: Saccomanni cerca 6 miliardi, nuova imposta allo studio

Nominati viceministri e sottosegretari, per il governo Letta è l'ora dei fatti. Primo nodo da sciogliere è quello fiscale, per mantenere la promessa di abrogazione dell'Imu e affrontare il problema di cassa integrazione e esodati senza toccare le altre tasse (Iva in primis).

In ballo ci sarebbero 5-6 miliardi, secondo i calcoli de Il Corriere della Sera. "Cercheremo di adottare tutte le misure necessarie per consentire un approccio rapido e soddisfacente ai problemi più urgenti", assicura il neoministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, mentre il premier chiede un abbassamento della pressione fiscale senza "rilassamento". In ballo c'è anche l'eventuale decisione dell'Ue di chiudere la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia. Un verdetto atteso per il 29 maggio e che potrebbe dare al governo un maggior spazio di manovra in bilancio.

A pesare è soprattutto il nodo Imu, che toglierebbe dalle casse dello Stato circa 4 miliardi e sul quale i pareri all'interno dell'esecutivo sono contrastanti. "Troveremo un compromesso", sottolinea Stefano Fassina invitando a smorzare i toni, "Evitiamo guerre di religione, l’obiettivo è aumentare il potere d’acquisto". Per il viceministro, intervistato da La Stampa, per tornare a crescere è meglio concentrarsi su lavoro e impresa.

Sul piano fiscale, spunta però una nuova gabella: la "Tassa Ics" (Imposta su Casa e Servizi), plasmata sul modello tedesco e che dovrebbe inglobare anche la Tares, che dovrebbe debuttare l'anno prossimo dopo la moratoria sull'Imu prevista per la prossima settimana. L'idea, anticipata da La Stampa, sarebbe allo studio di un gruppo di "esperti del Pd". Alla base della nuova imposta, ci sarebbe comunque la rendita catastale, ma con sconti progressivi per le abitazioni più lontane dal centro delle città. A questo, poi, si aggiungerebbero le detrazioni per ogni figlio a carico e franchigie. Agli inquilini in affitto spetterebbero i costi dello smaltimento rifiuti e i cosiddetti servizi indivisibili (illuminazione e sicurezza stradale). Stangata, invece, per chi ha edifici dal valore catastale superiore al milione e mezzo di euro, che pagherebbero un'addizionale dell'1,5%.

Sparirebbe inoltre anche l'addizionale Irpef comunale, alleggerendo la tassazione sui lavoratori dipendenti per un totale di circa 3,9 miliardi di euro.

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