Le banche potrebbero trarre beneficio dalla crescita del commercio elettronico dovuto alla pandemia. Questo perchè le transazioni online necessitano dell'uso di carte di credito o debito. Insomma niente contanti. Nel 2017, secondo un rapporto Bce, il cash era lo strumento scelto per i pagamenti dagli italiani nel 68% dei casi, più di qualsiasi altro paese europeo eccetto la Spagna. E nel 2018 il numero medio annuale di pagamenti elettronici degli italiani era 65, mentre la media europea era 142. Ma secondo un report di Moody's, mentre le crisi economiche storicamente hanno portato a un aumento dei pagamenti in contanti, il lockdown da Covid ha favorito il trend inverso grazie anche alle misure prese dal governo sul distanziamento sociale. Inoltre, l'aumento del valore massimo delle transazioni senza utilizzo del pin da 25 a 50 euro, come raccomandato dall'Eba, dovrebbe portare a un ulteriore aumento dei pagamenti elettronici.
Comunque sia le carte di credito e di debito rappresentano in Italia il 58% dei pagamenti elettronici complessivi. Le banche italiane sono dunque ben posizionate per trarre beneficio dal maggior utilizzo da parte dei pagamenti elettronici. Il settore delle carte presenta infatti diverse fonti di guadagno. L'emittente della carta guadagna una percentuale di quanto viene pagato dal cliente e di altri costi, come il canone, le commissioni di anticipo contante, il cambio valuta e gli interessi per acquisti rateali.
Mentre la banca, che fornisce il terminale per i pagamenti al commerciante, guadagna da commissioni interbancarie (che riceve dall'emittente della carta) e applicate direttamente sulla transazione. I circuiti di pagamento guadagnano con costi di licenze.
Certo le cifre non sono alte: gli esercenti, per il circuito Bancomat pagano tra 0.5% e 1%, mentre per le carte di credito e quelle prepagate pagano tra 1 e 2%. Inoltre se si possiede il Pos fisico, quello classico per intenderci, bisogna corrispondere un canone mensile. Questi servizi rappresentano un'importante fonte di diversificazione per le banche perchè non sono impattati dai bassi livelli dei tassi, dal calo delle commissioni e del credito.
E quindi secondo gli esperti di Moody's lo sviluppo dei servizi contribuirà a bilanciare il recente declino dei ricavi bancari anche se che molti istituti hanno venduto le loro infrastrutture, un trend che ha portato Nexi ad essere in Italia il primo player del settore.
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