L’aumento dei prezzi di benzina e gasolio non è solo un problema per gli automobilisti. I rincari, dovuti alla crescita del prezzo del petrolio, produrranno un effetto cascata che colpirà direttamente le tasche di tutti i cittadini. Basti pensare all’incremento dei costi di trasporto di una merce, oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione della stessa.
E così il consumatore finale, senza rendersene direttamente conto, non solo paga di più il carburante ma anche tutti gli altri beni. Il tutto, per di più, avviene in un periodo particolarmente difficile segnato dalla crisi economica diretta conseguenza della pandemia.
L’allarme era stato lanciato già nelle scorse settimane dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi. I fatti sembrano avergli dato ragione. Le quotazioni del gasolio e della benzina crescono ormai ininterrottamente da 20 settimane. Secondo le ultime rilevazioni del Mise, la benzina in self service è arrivata a 1,579 euro al litro, con un aumento di 1,3 centesimi rispetto alla settimana precedente. Il diesel, sempre modalità self, ha raggiunto una media nazionale di 1,445 euro a litro. Una crescita notevole. Soprattutto se si tiene conto che ad inizio novembre costavano rispettivamente il 14,5% e il 15,7% in meno di oggi.
L’Unione nazionale consumatori, racconta la Nazione, ha evidenziato che in una settimana un pieno di benzina da 50 litri costa 63 centesimi in più, per il gasolio 45. L'associazione fa notare che "su base annua è pari a una bastonata ad autovettura pari a 241 euro all'anno per la benzina e 236 euro per il gasolio". Un bel salasso per le tasche degli italiani. Altri nmteressanti dati sono stati forniti nei giorni scorsi da Assoutenti che ha evidenziato che "con una media di 1,444 euro al litro" l'Italia si trova "al terzo posto in Europa per il prezzo del gasolio, superata solo da Svezia e Finlandia. Non va meglio per la benzina, dove il nostro Paese con un prezzo alla pompa di 1,577 euro/litro è al 5° posto dietro Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Grecia".
Gli effetti, però, non si limitano solo alle spese per far muovere i veicoli ma contageranno l'intera economia. Anche le tariffe di luce e gas, ad esempio, saranno trascinate in questo vortice di aumenti. Come ha sottolineato Coldiretti, se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese. Ma a subire gli effetti dei rialzi dei prezzi dei carburanti sarà anche l'intero sistema agroalimentare. In questo settore i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.
Al momento pare non esserci nel breve periodo una soluzione al problema dei rincari.
Per il futuro, però le cose potrebbero cambiare soprattutto se si individueranno alternative green come previsto dal piano sul Recovery plan elaborato dalla stessa Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia.
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