L'anomalia dei prezzi alti della Rc Auto in Italia si attenua, ma resta ancora non risolta ed è condensata in un dato: il 95% paga un premio al di sopra della media Ue di 250 euro, con una media di 500 euro nel primo trimestre, in calo del 3,8%. Il presidente dell'Ivass, Salvatore Rossi, nelle sue considerazioni sull'attività svolta nel 2013, sceglie toni meno forti rispetto allo scorso anno, ma non si sottrae a richiamare l'attenzione al fenomeno e ricorda con disappunto il mancato varo della riforma, il cui iter parlamentare è stato lasciata cadere per la crisi di governo. Per Codacons i cali sono una goccia nell'oceano mentre Adiconsum sottolinea come i costi siano «esorbitanti» pur tenendo conto delle truffe in alcune aree del Paese.
Nel frattempo che questa riparta, l'Autorità mette in campo i suoi strumenti tecnici, in primis l'analisi Iper sui premi effettivamente pagati eseguita su 2 milioni di targhe. Solo analizzando questi dati si capirà se i prezzi «effettivi più alti dipendano da una minore concorrenza o da una maggiore sinistrosità» e dalle frodi, spiega Rossi. Di certo i prezzi in Italia scontano una forte variabilità che non si ferma al maggior costo delle province meridionali. Chi ha avuto 5 incidenti paga tre volte di più di chi è immacolato, così come sono più costose le polizze nelle grandi città e dei giovani.
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