L'idea dell'Abi: "Un veicolo per acquistare i bonus edilizi e aiutare le imprese italiane"

L'idea dell'Abi: "Un veicolo per acquistare i bonus edilizi e aiutare le imprese italiane"
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Inventare un veicolo d'investimento, alimentato da risorse pubbliche e private, che possa diventare «acquirente di crediti» del Superbonus. Questa è la proposta di Antonio Patuelli (nella foto), presidente dell'Abi, l'associazione di categoria del mondo bancario. L'ultima stretta governativa sulla costosissima agevolazione fiscale (un conto da 122,6 miliardi di euro) messa a punto dal governo guidato da Giuseppe Conte, infatti, potrebbe diventare un problema per famiglie e imprese. Secondo Patuelli, con la riduzione dell'ambito di compensazione e il prolungamento a 10 anni del tempo necessario per sfruttare i crediti maturati nel 2024-2025 le banche dovranno «assolutamente fermarsi» negli acquisti. Se così fosse, allora «bisogna trovare delle forme diverse per animare il mercato, perché altrimenti imprese, condomini e famiglie si possono trovare inguaiati, in situazioni che li portano in default».

La proposta dell'Abi gode di una sponda anche nell'ambito della maggioranza, con Forza Italia che ha chiesto di valutare «gli strumenti necessari per creare una società veicolo», soggetta alla vigilanza del ministero dell'Economia, per l'acquisto dei bonus edilizi. Intanto sul decreto Superbonus è atteso oggi il voto finale.

La novità più significativa è, appunto, che le spese per il Superbonus sostenute dal primo gennaio 2024 (ora al 70% e nel 2025 scenderà al 65%) potranno essere detratte in 10 anni anziché in 4: in ballo c'è un ammontare di quasi 12 miliardi.

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