L'offerta di nozze di Fca apre una crepa in Gm

Goldman Sachs e Morgan Stanley incaricati di valutare l'operazione E ora Marchionne vuole l'incontro

Il forte pressing di Sergio Marchionne, ad di Fiat Chrysler Automobilies, su General Motors comincia a fare effetto. Nel colosso di Detroit, almeno per quanto riguarda gli azionisti (il fondo sanitario Veba, fondi di investimento e istituzioni finanziarie) visto che il management, in testa l'ad Mary Barra, ha più volte respinto le avances del Lingotto, si sarebbe aperta una crepa. Secondo indiscrezioni riportate dall'agenzia Reuters , Gm avrebbe chiesto consiglio ad alcune grandi banche di investimento sulla proposta di fusione avanzata da Fca. In particolare, e qui vengono citate fonti vicine a Gm, ad avviare tutti gli approfondimenti del caso sarebbero Goldman Sachs e Morgan Stanley. Marchionne, dunque, che in queste settimane avrebbe contattato indirettamente alcuni grandi investitori del gruppo rivale per convincere il board a sedersi attorno a un tavolo, avrebbe segnato un punto a suo favore. Resta da vedere come la prenderà l'ad Barra, a questo punto sconfessata apertamente dagli azionisti, come anche il presidente Dan Ammann, che le scorse settimane, proprio a Torino, aveva ribadito la volontà del gruppo di proseguire il cammino da solo.

Stando così le cose, la scommessa di Marchionne è ora quella di discutere, faccia a faccia con il management americano, sulle opportunità e i benefici che una fusione porterebbe a entrambe le aziende. «Il segnale che arriva da Detroit è positivo - commenta un analista -: in Gm si stanno infatti attrezzando in modo serio per dare a Fca una risposta più ragionata rispetto a quella secca ( “no thanks” ) dell'ad Barra alla email di Marchionne e alle richieste di chiarimento ricevute da un azionista in assemblea». Si preannuncia un'estate caldissima sull'asse Torino-Auburn Hills-Detroit, con magari qualche colpo di scena.

«Se la notizia fosse confermata - osserva Banca Akros (giudizio buy su Fca e prezzo obiettivo a 18,65 euro) - vorrebbe dire che la fusione con Gm non è completamente defunta e che il colosso di Detroit sta valutandone la possibilità, quanto meno per dare risposte più convincenti ai propri azionisti e poter così spiegare perché una fusione con Fca (assistita da Ubs, mentre per Exor di casa Agnelli ci sarebbe Lazard, ndr ) non dovrebbe apportare i benefici palesati da Marchionne». Laconico il commento diffuso dal Renaissance center di Detroit, quartier generale di Gm: «Sarebbe singolare per noi non parlare con diversi advisor su operazioni di business...».

Antenne alzate anche al sindacato Uaw per le ricadute del possibile matrimonio.

Gli Stati Uniti riservano però anche un guaio al Lingotto: Fca, ha scritto il il Wall Street Journal, potrebbe dovere pagare multe per oltre 700 milioni di dollari a causa di problemi legati ai richiami di alcuni modelli per un totale di 11 milioni di veicoli.

In Piazza Affari Fca ha chiuso con un timido +0,1%, dopo una giornata passata in ribasso (a preoccupare le sale operative è il rallentamento del mercato dell'auto in Brasile).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica