Londra toglie la pensione obbligatoria

Gli inglesi, a 55 anni, possono ritirare tutti i loro contributi

Prendi i soldi e scappa. È quello che potranno fare nel Regno Unito migliaia di lavoratori con l'entrata in vigore della riforma pensionistica voluta dal governo Cameron. In base alla normativa, infatti, da ieri ciascun lavoratore con 55 anni di età potrà ritirare tutto il montante dei contributi previdenziali versati nella propria carriera. Un quarto del montante sarà tax free, mentre il resto sarà sottoposto a tassazione ordinaria. Una rivoluzione, che però non tutti in Gran Bretagna approvano; perché chi ritira tutti i contributi, non avrà più diritto a una pensione pubblica.

Il governo di David Cameron spera che la misura sarà uno strumento importante per attivare la spesa delle famiglie, gli investimenti e quindi dare impulso all'economica. Per contro, i critici, tra i cui i laburustici, sostengono che i sudditi di Sua Maestà che ritirano il malloppo correranno il rischio di trovarsi completamente spiantati in età avanzata. Non tutti gli inglesi, infatti, reinvestiranno i propri contributi pensionistici in beni (sopratutto immobiliari) con cui mantenersi in vecchiaia.

Al contrario tanti si concederanno una fuoriserie o una vacanza di lusso: i britannici sono spendaccioni e molto indebitati. Il primo a chiedere i suoi contributi è stato un ragioniere di 57 anni del Devon, Michael Dunn, che utilizzarà il denaro per pagare il restauro del tetto della chiesa del suo paesino.

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