Economia

L'Ue sposa la flessibilità. Niente multa a Spagna e Portogallo

L'Unione europea non multerà Spagna e Portogallo per non aver rispettato i paletti di bilancio che gli erano stati imposti. Passa la linea della flessibilità

L'Ue sposa la flessibilità. Niente multa a Spagna e Portogallo

In tempi di Brexit e di dubbi dei cittadini sull'Unione europea l'approccio punitivo non è l'ideale. Lo hanno capito a Bruxelles, dove questa mattina la Cammissione europea ha deciso di graziare Spagna e Portogallo che non hanno rispettato gli impegni di bilancio nel biennio 2013-2015. L'Ue dunque sceglie la strada della flessibilità e della stretta sorveglianza ravvicinata per i due paesi. Lo fa a causa di una "situazione economica eccezionale" e tenendo conto degli sforzi di riduzione dell’indebitamento e delle riforme "importanti" avviati nei due paesi. Nello stesso tempo indica che il Portogallo deve porre fine al deficit pubblico eccessivo (in pratica portarlo sotto il 3%) entro quest’anno, e la Spagna deve farlo entro il 2018 al più tardi. In tal modo Bruxelles dà più tempo ai due paesi per rimettersi in riga.

Il patto di stabilità e crescita, che regola il funzionamento dei bilanci pubblici dei 19 paesi Euro, "funziona, è efficace e non stupido", ha detto il commissario agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici. "Il deficit dell’Eurozona è sceso dal 6% del Pil nel 2011 al 2% nel 2016, e nel 2017 calerà ancora all’1%, forse anche di meno", ha spiegato, aggiungendo: "Le sanzioni non avrebbero permesso di correggere il passato e un approccio punitivo non sarebbe stato la strada migliore nel momento in cui i popoli dubitano dell’Europa".

Bruxelles pare voglia sfruttare l’effetto leva del congelamento parziale dei fondi Ue per forzare i governi di Spagna e Portogallo ad accelerare l’azione di riduzione del deficit. Tanto è vero che oggi la Commissione indica che "per modificare la sospensione dei fondi Ue entrambi gli Stati devono dimostrare di rispettare pienamente il patto di stabilità anche nella fase di elaborazione del bilancio 2017", cosa che avverrà in autunno.

La multa possibile prevista dalle norme Ue può arrivare allo 0,2% del pil (2,1 miliardi per la Spagna e 200 milioni per il Portogallo), ma può essere ridotto sulla base di circostanze economiche eccezionali o in seguito a una richiesta argomentata degli Stati. Nel corso del negoziato che di fatto si è aperto tra Bruxelles e le due capitali, le posizioni di partenza dei due governi sono cambiate nel senso che sono stati proposti alla Commissione percorsi più stretti di aggiustamento di bilancio e di riforme economiche. Ciò ha reso possibile la raccomandazione di procedere all’annullamento della multa.

Gli obiettivi posti dall'Ue a Spagna e Portogallo

La Spagna deve porre fine alla situazione di deficit eccessivo entro il 2018 "al più tardi". Quest’anno deve portare il rapporto deficit-pil dal 5,1% del 2015 al 4,6% quest’anno, al 3,1% nel 2017 e al 2,2% nel 2018. Il massimo sforzo, dunque, deve essere fatto l’anno prossimo. Un aggiustamento di tale portata è coerente con un deterioramento della situazione strutturale del bilancio dello 0,4% nel 2016 e di un miglioramento dello 0,5% sempre in termini strutturali dello 0,5% del pil sia nel 2017 che nel 2018, miglioramento che deve essere assicurato attraverso misure di consolidamento da adottare e attuare pienamente. Inoltre la Spagna deve usare tutte le entrate non previste per accelerare la riduzione del deficit e del debito.

Quanto al Portogallo, deve ridurre il deficit/pil dal 4,4% del 2015 al 2,5% quest’anno, un obiettivo che non include l’impatto diretto degli effetti del potenziale sostegno del sistema bancario.

Lisbona deve adottare misure di consolidamento pari allo 0,25% del pil quest’anno.

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