di Antonio Salvi*
A cosa servono i consigli d'amministrazione? Essenzialmente a due principali scopi: controllare l'operato del management; fornire un contributo di competenze alla gestione societaria. Una ricerca sviluppata dall'Osservatorio M&A Bocconi-Lum «Jean Monnet», ha cercato di capire quanto questi obiettivi siano concretamente raggiunti nella prassi societaria, in un periodo di crisi come quello attuale.
Sono stati considerati i consigli di amministrazione di tutte le società italiane quotate sul nostro mercato azionario, nel biennio 2010-2011. Come sono fatti in media i nostri cda? Eccone una descrizione, necessariamente sommaria: sono composti da 10 consiglieri, la cui età media è di circa 57 anni; si riuniscono 9 volte l'anno; le donne rappresentano circa il 7%, mentre gli indipendenti il 36%; il tasso di partecipazione dei consiglieri alle riunioni è del 90%; ciascun consiglio si dota in media di due/tre comitati (remunerazione, controllo interno, parti correlate e così via); il costo annuo del consiglio è di 1,3 milioni; il presidente è un «insider» (non indipendente) nel 90% dei casi, mentre i piani di incentivazione azionaria sono presenti in circa il 20% dei casi.
Per quanto concerne l'impatto prodotto dalle scelte di governo aziendale sulla performance delle società, i risultati ottenuti sono per alcuni versi sorprendenti. È interessante evidenziare le variabili che - a dispetto delle attese - non producono impatti sulla performance aziendale: sia la presenza di consiglieri indipendenti sia quella di comitati non contribuiscono a migliorare i risultati. Anche la presenza delle donne appare ininfluente.
Quest'ultimo risultato è, peraltro, in linea con la letteratura scientifica più recente, la quale ha riscontrato nel migliore dei casi l'assenza di relazioni significative tra quote femminili nei cda e performance aziendale. Con buona pace dei sostenitori delle quote-rosa quale utile contributo a una migliore performance aziendale.
Più in generale, i risultati ottenuti mostrano che le scelte di governance rivestono attualmente una funzione molto meno rilevante sulla performance aziendale di quanto ci si aspetti. Una controprova?
La frequenza delle riunioni dei cda è inversamente correlata alla performance dei periodi precedenti, delineando così un comportamento medio dei consigli che sembra essere «reattivo» più che «pro-attivo».
*Osservatorio M&A
Bocconi-Lum «Jean Monnet»
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