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Mediaset lancia l'alleanza anti-Netflix

Confalonieri: «Saremo promotori di accordi sui contenuti tra le grandi tv europee»

Mediaset lancia l'alleanza anti-Netflix

Mediaset rilancia l'alleanza paneuropea. Quella che doveva essere il punto di forza dell'accordo con Vivendi per la pay tv Premium, poi finito in tribunale. Lo ha detto il presidente del gruppo Fedele Confalonieri nel corso dell'assemblea degli azionisti che si è svolta ieri nella sede di Cologno monzese.

«L'unica alternativa per il mercato dei contenuti televisivi è quella di creare aggregazioni e combinazioni di imprese europee». Realizzare dunque una piattaforma transnazionale per i contenuti, che respinga l'assalto delle tv via web Usa come Netflix e Amazon Prime. Il progetto di alleanza a cui i vertici di Mediaset stanno lavorando vedrebbe la società italiana come «socio promotore», nell'intento di coinvolgere tutte le grandi tv estere.

L'ad Pier Silvio Berlusconi ha spiegato che «al momento non ci sono trattative precise ma solo la voglia e l'interesse di fare qualcosa in Europa, del quale saremmo la locomotiva trainante». Per Confalonieri il progetto è presente nei piani strategici di tutti i gruppi europei. Ovviamente però Vivendi in questo trust panaeuropeo per la creazione di contenuti, non è prevista. Anzi, l'assemblea di ieri ha segnato un nuovo strappo.

Poco prima dell'inizio, infatti, la società francese, che ha in mano il 29% di Mediaset di cui un 19% affidato a un trust, ha tentato un blitz. Il delegato di Simon Fiduciaria, il trust a cui è intestato il 19,9% del capitale Mediaset, aveva chiesto l'accesso ai lavori. Ma il cda della società italiana si è opposto perchè le azioni «sono state acquistate in violazione» degli impegni assunti da Vivendi nei confronti di Mediaset nel contratto di vendita di Premium siglato nell'aprile 2016 e poi non rispettato dal gruppo francese. Ormai le relazioni tra le due società, con Mediaset che ha chiesto un risarcimento di 3 miliardi di euro, sono affidate al tribunale. La prossima udienza è prevista in ottobre. «Ad oggi siamo per vie legali con Vivendi. Non ci sono trattative» ha detto Pier Silvio Berlusconi.

Quanto ai diritti per il campionato di calcio di Serie A Piersilvio Berlusconi ha specificato che la società sta parlando con chi si è aggiudicato i diritti. Ossia Perform e Sky, per dare agli abbonati di Premium un'offerta di calcio.

L'accordo comunque sarebbe senza minimo garantito con una formula di abbonamento che, secondo indiscrezioni, potrebbe ricordare quella di Netflix. Ossia un tanto al mese con possibilità di recesso per gli abbonati in ogni momento. «Possiamo offrire il calcio solo se, per farlo, non dovesse cambiare il piano presentato lo scorso gennaio a Londra» ha detto Berlusconi.

Una piacevole sorpresa viene invece dai Mondiali di calcio di cui Mediaset ha preso l'esclusiva per 70 milioni di euro. Ebbene, l'investimento è stato già ripagato grazie alla buona raccolta pubblicitaria. «L'evento non solo di ripagherà ma creerà margine» ha detto Berlusconi sottolineando che per un evento sportivo è la prima volta.

L'assemblea ha anche rinnovato il cda che sarà in carica fino al 2020.

Il nuovo board è composto da 15 membri: 12 sono della lista Fininvest guidata da Fedele Confalonieri, confermato presidente, tre della lista di minoranza presentata da Assogestioni. Approvato il bilancio, che registra un ritorno all'utile: risultato netto pari a 69,2 milioni di euro (90,5 milioni a livello consolidato). In crescita i ricavi, saliti oltre quota 3,6 miliardi.

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