L'estate è in dirittura, ma a Piazza Affari sale la temperatura attorno al titolo Mediobanca, che ieri ha compiuto un balzo del 4,76%, a 3,61 euro, con volumi non particolarmente elevati: sono passati di mano 6,9 milioni di titoli, contro una media quotidiana dell'ultimo mese di 5 milioni. La performance di Piazzetta Cuccia nell'ultimo mese è così risalita del 41,03 per cento. Alla base del rialzo c'è un mix di fattori, a partire da una forte ondata di «ricoperture» dopo i minimi toccati il 24 luglio, l'attesa per il consiglio di amministrazione del 5 settembre (convocato formalmente ieri) e la scommessa sulla possibile scissione in due di Mediobanca.
Quest'ultima ipotesi, che è stata però smentita da Piazzetta Cuccia, prevederebbe uno split finalizzato, a porre da un lato l'attività di holding con le partecipazioni di pregio (Generali, Rcs, Telco-Telecom); dall'altra quella di consulenza e del business bancario. Ma potrebbe anche non essere escluso qualche assestamento nell'azionariato della merchant bank guidata da Alberto Nagel.
Piazzetta Cuccia raggruppa le proprie partecipazioni strategiche nel segmento «Principal Investing», dove sono custoditi il 13,24% di Generali, il 14,36% di Rcs e l'11,62% di Telco (la cassaforte di Telecom Italia). Mediobanca ha poi il segmento «Corporate & Investment banking» e quello del credito al consumo e Retail banking. Equita Sim giudica comunque lo scorporo poco probabile: la scissione, precisano gli analisti, sicuramente farebbe apprezzare il titolo perché renderebbe evidente l'attuale sottovalutazione e aumenterebbe l'appeal speculativo della holding. Ma vanno considerate le ricadute sulla stabilità delle Generali, senza considerare che l'indice di solidità patrimoniale di Mediobanca scenderebbe dall' 11% all' 8%, a meno di mettere debito nella holding in modo da ridurre il patrimonio da scindere (ma così sarebbe più scalabile). Se si considera il valore del portafoglio industriale (1,4 miliardi) e il valore di mercato delle partecipazioni strategiche (2,6 miliardi) le azioni di Piazzetta Cuccia sono attualmente a forte sconto, sottolinea Banca Akros, che comunque non crede che «uno spin-off delle partecipazioni azionarie possa consentire nell'immediato un pieno riconoscimento di valore» del business bancario.
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