L'acuirsi della crisi economica, con inevitabili ripercussioni sul fronte dei consumi privati e degli investimenti da parte delle imprese, si è fatta sentire nei primi nove mesi di attività della Mondadori. Eppure, nonostante le criticità dello scenario, il gruppo guidato da Marina Berlusconi ha saputo tenere botta. Gli utili, seppure in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011, ci sono ancora. Non male, considerato che gruppi editoriali come Rcs sono finiti in «rosso». Già definite, intanto, le linee strategiche, incentrate sul miglioramento della qualità del prodotto, lo sviluppo delle attività digitali e del network internazionale dei periodici e sul contenimento dei costi operativi.
Per il momento, i numeri raccontano di un periodo tra gennaio e settembre in cui i profitti consolidati netti di Mondadori sono stati pari a 16,1 milioni di euro, il 63,5% in meno se confrontati ai primi nove mesi dello scorso anno. Una flessione imputabile anche al calo del 7,5% del fatturato consolidato, di poco superiore al miliardo, su cui ha impattato negativamente soprattutto l'andamento del mercato pubblicitario (-10,5), con tutti i settori in flessione. Mondadori Pubblicità ha infatti realizzato ricavi per 129,1 milioni, in calo del 21,8% rispetto ai 165 milioni di euro del 2011. Per quanto riguarda i mercati di riferimento, nei libri la contrazione è stata del 7,8%, con un andamento molto negativo del paperback. Il successo ottenuto con la trilogia Cinquanta sfumature (2,4 milioni le copie vendute) ha contribuito a portare al 14,1% la quota di mercato nel terzo trimestre, con un aumento dell'1,3%.
Ma il calo della raccolta pubblicità (-14,9%) si è fatto sentire in particolare sui conti di Mediaset, che ha archiviato i primi nove mesi con una perdita netta di 45 milioni contro l'utile di 164,3 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi sono scesi da 3 a 2,655 miliardi. «In assenza di significativi miglioramenti» del mercato pubblicitario, spiega una nota, il gruppo del Biscione prevede di chiudere il 2012 con una perdita in linea con quella registrata tra gennaio e settembre.
«È troppo presto» per dire se l'azienda distribuirà dividendi agli azionisti, ma «chiaramente la priorità resta il deleverage» del gruppo, ha spiegato ieri agli analisti Marco Giordani, cfo di Mediaset. Il gruppo intende stringere ulteriormente sul piano di taglio dei costi, destinati a scendere di 450 milioni l'anno. Un obiettivo da raggiungere nell'arco di tre anni.
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