Mondadori triplica l'utile, bene i ricavi

Mauri: "Acquisizioni indispensabili". Occhi sulla Francia

Mondadori triplica l'utile, bene i ricavi

Sale l'utile di Mondadori. La società guidata da Ernesto Mauri e presieduta da Marina Berlusconi ha chiuso il 2016 con utile triplicato rispetto all'anno precedente a 22,5 milioni di euro. In crescita, ed è la prima volta in otto anni, anche il fatturato (+12,9% a 1,2 miliardi) e la redditività con un ebitda a 108,5 milioni (+48,5% rispetto ai 73 milioni del 2015).

Il 2016 è stato per Mondadori l'anno delle acquisizioni con Rizzoli Libri e le attività web di Banzai Media. Ora il gruppo di Segrate è il primo player in Italia nei libri nel settore Trade e scolastica e conserva il primato anche nell'ambito dei periodici, con una quota di mercato del 31,7%. Al secondo posto c'è il gruppo Cairo che grazie all'acquisizione di Rcs raggiunge, nei periodici, il 25,5% di quota di mercato. «Una situazione - ha precisato Mauri - che ci deve spingere a fare ancora meglio per conservare la leadership». E dunque per questo Mondadori sta pensando ad altre acquisizioni, che Mauri ha definito come «indispensabili», nei libri sul mercato estero, nel digitale ma anche nei periodici.

In Italia è previsto il lancio di nuove iniziative, la prima delle quali è stata «Giallo Zafferano». Mentre acquisizioni potrebbero essere portate a termine in Francia, dove è in corso un processo di consolidamento del mercato.

Mauri ha inoltre annunciato che nei prossimi tre anni il gruppo aprirà altri 150 nuovi negozi in franchising per sostenere la vendita dei libri. Tornando ai risultati il debito, seppur cresciuto a 263,6 milioni per le acquisizioni effettuate, resta comunque più basso di 100 milioni rispetto al 2013. Inoltre, per il 2017, la casa editrice prevede una crescita dell'utile pari al 30%, a fronte di ricavi stabili. Tanto che Mauri non ha escluso, per l'anno prossimo, la distribuzione del dividendo.

Sul fronte societario sarà sottoposta, all'assemblea dei soci del 27 aprile, la «blindatura» della governance con la maggiorazione del voto e la nomina del cda per liste bloccate.

Del resto la holding Fininvest a febbraio ha rafforzato la presa su Mondadori salendo al 53,2% del capitale. L'assemblea voterà poi il rinnovo della delega al cda per l'acquisto di azioni proprie e l'adozione di un piano di «perfomance share» al 2019 per i dirigenti e i manager del gruppo.

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