Sesto bilancio consecutivo in utile per le Ferrovie dello Stato: è il passo d'addio dell'ad Mauro Moretti, appena nominato numero uno di Finmeccanica. Lui stesso l'aveva anticipato un mese fa, parlando di «450 milioni di utile, più o meno»: risultati che il manager citava a sostegno della sua posizione, e del relativo stipendio. E l'utile netto consolidato è salito anche più del previsto, a 460 milioni, con un balzo del 20,7%: gli altri dati salienti dei conti 2013- approvati ieri dal consiglio - sono l'ebitda che supera per la prima volta i due miliardi (+5,8%) e l'ebit che supera quota 800 milioni, con un incremento del 13,8 per cento. Tutte le società del gruppo hanno contribuito al risultato complessivo. In particolare, Trenitalia ha visto i ricavi crescere, sia pure lievemente (+0,3%), a quota 5,1 miliardi, nonostante - si fa notare - la crisi e la concorrenza nell'Alta velocità di Ntv. Che però, va detto, ha numeri decisamente inferiori, per quanto riguarda treni, frequenze e collegamenti: pesa poi la capacità commerciale di Fs, tradotta in una politica tariffaria e di servizi praticamente su misura per il viaggiatore.
Il contributo più significativo all'utile del gruppo viene poi da Rfi-Rete ferroviaria italiana, con un risultato netto di 270 milioni, e un taglio netto dei costi(-5,6%), grazie alla maggiore efficienza e alle nuove tecnologie. «La performance 2013 e la sostanziale realizzazione di tutti gli obiettivi del Piano Industriale 2011-2015, nonostante il protrarsi della crisi economica nazionale e internazionale, confermano - si legge in una nota del Gruppo Fs - la bontà del percorso di risanamento strutturale della gestione, intrapreso fin dal 2007. La rafforzata solidità di Ferrovie dello Stato Italiane rappresenta la premessa fondamentale per traguardare il gruppo verso gli obiettivi, ancor più sfidanti, descritti nel Piano Industriale 2014-2017». Piano che prevede, nel quadriennio 2014-2017- che quindi comprende l'Expo - circa 24 miliardi di investimenti totali, di cui 8,5 in autofinanziamento: 6,4 destinati ai treni - di cui tre per il trasporto regionale - e alle tecnologie, e 1,7 alla rete Alta velocità.
Nel 2013 gli investimenti delle Fs sono stati di 3,9 miliardi, di cui circa 1,6 miliardi autofinanziati.
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