Niel allunga le opzioni Telecom

Il socio francese sposta al 2017 le «call» in scadenza l'operazione può aver influito negativamente sui corsi

Maddalena Camera

C'è anche Xavier Niel nel panorama azionario di Telecom Italia. Il problema per il francese patron di Iliad è che i corsi azionari di Telecom sono scesi nell'ultimo mese. Ed è per questo che Niel ha modificato il suo contratto sull'esercizio delle opzioni sul capitale di Telecom. La Sec, ossia l'equivalente Usa della Consob, ha fatto sapere che in base ai nuovi termini contrattuali, Niel si è assicurato 660 milioni di azioni a 1,08 euro per azione con maturità a settembre 2017. In pratica ha rinegoziato le opzioni in scadenza a giugno 2016 (il 4,9% del capitale attuale) che avevano un prezzo di esercizio pari a 1,22 euro. Ed erano le uniche il cui pagamento era previsto solo «per cassa» il cui contratto non era stato modificato lo scorso novembre.

Una mossa che per gli analisti di Mediobanca Securities considerano una «conferma del forte impegno di Niel sull'equity story di Telecom Italia», anche se non si può escludere, aggiungono, che «la costituzione del nuovo accordo potrebbe aver avuto un impatto negativo sul prezzo delle azioni che è sceso nelle ultime settimane».

Niel era entrato in Telecom a ottobre dello scorso anno, acquisendo una partecipazione potenziale del 15,1% tramite la società Rock Investment, da lui indirettamente controllata.

L'investimento, costruito tutto tramite opzioni di acquisto di tipo europeo quindi con regolamento solo a scadenza, era composto per il 10% circa del capitale da contratti che prevedono il regolamento in azioni o per cassa (a scelta di Niel), mentre le opzioni sul restante 5% circa prevedono solamente il regolamento per cassa.

Niel poteva rappresentare un ostacolo per Vivendi, che della società telefonica italiana ha il 24,7%, sul fronte del controllo di Telecom. Ma ormai, dopo aver chiamato Flavio Cattaneo ala guida e Arnaud de Puyfontaine come vicepresidente, oltre ad altri tre consiglieri in cda, il problema sembra risolto. Telecom ora è in attesa del prossimo cda previsto per il 13 maggio dove potrebbe vedere la luce l'offerta per Metroweb ma anche il nuovo piano di Cattaneo che prevede tagli dei costi per 1,4 miliardi entro il 2018, rispetto ai 600 preventivati dall'ex ad Marco Patuano.

C'è poi anche la cessione delle torri di Inwit, che ieri ha chiuso il trimestre con utile netto a 23,5 milioni. Telecom dovrà scegliere tra le due offerte in campo: quella di Cellnex e quella di Ei Towers.

Quanto al Brasile ci potrebbe essere un cambio di ad con la nomina di Stefano De Angelis, il capo della divisione consumer, al posto di Rodrigo Abreu. Il piano di riorganizzazione potrebbe prevedere anche una riduzione dell'8% della forza lavoro (pari a mille posizioni).

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