L'idea è un unicum nel panorama italiano e senza precedenti: visto il caro-energia che stiamo affrontando da mesi, il governo ha avuto la brillante idea di pagare le bollette delle amministrazioni locali con i soldi ricavati dalle multe stradali. Come funziona? In pratica, nel nuovo Dl Aiuti, c'è un emendamento secondo il quale Comuni, province e città metropolitane avranno la possibilità di destinare il ricavato delle sanzioni stradali (quindi anche quelli per le soste) "alla copertura della spesa per le utenze di energia elettrica e di gas". Se da un lato il fine è nobile, dall'altro sono sempre più a rischio le tasche degli italiani.
La denuncia dell'Ancma
Questi soldi non sarebbero destinati per le spese di luce e gas delle famiglie, ovviamente, ma per l'illuminazione pubblica, le scuole e quanto ruota attorno al pubblico, non al privato. In pratica, i soldi per le amministrazioni li verserebbero sempre e comunque i cittadini. "Apprendiamo con insoddisfazione che un articolo del Dl Aiuti consentirà agli enti locali di distrarre i proventi delle multe previste dal Codice della strada destinati alla promozione della sicurezza stradale per il pagamento delle bollette energetiche", ha scritto in una nota Confindustria Ancma, l'Associazione Nazionale ciclo motociclo accessori, sottolineando che "pur condividendo l'emergenza e le difficoltà congiunturali, la tutela della vita di ciclisti e motociclisti non è alternativa al caro bollette".
"Meno sicurezza stradale"
"Da questo provvedimento - ha continuato Ancma - emerge la prospettiva di una potenziale e ulteriore riduzione delle risorse per i progetti di sicurezza stradale, che comprendono anche la realizzazione di piste ciclabili, la manutenzione dell'asfalto, l'illuminazione". Giustamente, l'associazione fa leva sul numero ancora elevato di morti e feriti sull'asfalto e sull'elevato numero di incidenti stradali. "L'associazione esprime preoccupazione e auspica che l'articolo possa essere modificato", conclude. Come ricorda Liberoquotidiano, la novità è che mancherebbero, così, i finanziamenti per sistemare asfalti, marciapiedi, ciclabili e quant'altro perché, se le cifre saranno utilizzate per il caro-bollette, potremo dire addio alla prevenzione e manutenzione delle nostre strade.
L'altra stangata
Viene facile da pensare che uno più uno faccia due: in questo modo, per ricavare più soldi, le multe potrebbero diventare anche più salate e la prospettiva non è delle migliori. Attualmente, il totale delle multe stradali è di circa tre miliardi di euro l'anno di cui oltre il 50% viene assorbito dagli enti locali, i rimanenti servono per tutto il resto. Se togliamo altro denaro, è chiaro che si avranno a disposizione meno proventi per sistemare e rinnovare tutto ciò che va fatto costantemente. "La misura in sé non è sbagliata", commenta al quotidiano Geronimo La Russa, presidente dell'Aci di Milano. "Se può aiutare in qualche misura le famiglie ben venga. Ammettiamo tuttavia anche un altro dato: che spremere più di così gli automobilisti è difficile".
Il riferimento è chiaro: assicurazione, bollo ma soprattutto carburanti, i cui prezzi sono alle stelle e non vogliono sapere di scendere. Da qui, l'idea di utilizzare "gli introiti delle multe per tagliare o abbassare le accise sulla benzina. Perché di quello non ne parla quasi più nessuno, ma è un problema altrettanto serio", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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