Dal pallone alle quattro ruote. Quel filo che lega Elliott a Fca

Le strade del fondo Usa e della Exor degli Agnelli non si incrociano soltanto per lo scambio Bonucci-Higuain

Dal pallone alle quattro ruote. Quel filo che lega Elliott a Fca

Il business del calcio e quello dell'auto, i grandi fondi di investimento e gli intrecci interessati che aprono a nuovi imprevedibili scenari. Di cui potrebbero essere protagonisti Exor, la holding degli Agnelli, e il fondo americano Elliott, guidato da Paul Singer, in un'estate ricca di colpi di scena.

Da una parte c'è John Elkann, custode della cassaforte di famiglia, presidente di Fca e di Ferrari, che ha dato il via libera al cugino Andrea Agnelli per l'acquisto (definito) del secolo: il passaggio di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus. Un colpo che porterà benefici d'immagine anche a Fca e al Cavallino rampante. Dall'altra, l'astuto Singer. Che, oltre a prendersi il Milan dopo il flop cinese (leggi la meteora Li Yonghong), ha concluso l'acquisto di Gonzalo Higuain e Mattia Caldara, proprio dalla Juventus, per poi continuare a guardare con crescente interesse al mondo dell'auto, alle prese con una costosissima trasformazione. Elliott, infatti, detiene l'1,5%, per il valore di 1 miliardo, della coreana Hyundai-Kia. È lo stesso gruppo che, secondo voci mai del tutto smentite, punterebbe a un'alleanza pesante proprio con Fca.

Il fondo Elliott è sempre più interessato alla realtà italiana costituita da aziende dalle grandi potenzialità, ma con governance deboli. Il colpo più grosso, Milan a parte, lo ha fatto entrando in Tim allo scopo di garantire maggiore stabilità. E chissà se, in un prossimo futuro, lo stesso fondo potrà esprimere anche l'ad. Un incarico che calzerebbe a puntino su Alfredo Altavilla, l'ormai ex responsabile delle attività europee di Fca, che il 31 agosto lascerà il gruppo. Una decisione sofferta, quella del «delfino» di Sergio Marchionne, presa subito dopo essersi visto superare dal collega Mike Manley, scelto da Elkann come erede dell'ad scomparso. Altavilla, infatti, è uno dei manager di punta inserito qualche mese fa da Elliott, con la benedizione di Marchionne, in Tim. Ma Elliott è anche azionista di Hyundai-Kia, gruppo che ha appena avviato la riorganizzazione in Europa, allo scopo di conferire alla divisione continentale maggiore autonomia. Una mossa che potrebbe preludere a un avvicinamento a Fca, magari inizialmente con una collaborazione nelle motorizzazioni green, punto di forza dei coreani e tecnologia di cui il Lingotto ha bisogno. Ecco allora aprirsi un'altra strada per Altavilla che potrebbe essere l'uomo chiave del rafforzamento in Europa di Hyundai-Kia.

E, magari, avviare con Exor, per conto di un fondo Elliott ancora più forte nel gruppo di Seoul (Singer, in maggio, si è messo di traverso al piano di ristrutturazione della famiglia Chong), le negoziazioni per Fca. Di certo, mai si vedrà Altavilla ai vertici del Milan. Impossibile che Singer lo induca a rinnegare la fede interista.

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