Introdotta dalla legge 205/2017, la RITA è un’opzione di pensionamento anticipato tramite rendita integrativa alla quale si accede dall’età di 57 anni: non si tratta di una pensione vera e propria, ma di un accompagnamento temporaneo all’uscita dal lavoro. Questa forma di anticipo pensionistico, come specifica Money.it, deve essere auto finanziata dal contribuente tramite un Fondo Pensione.
Essendo una forma di pensionamento integrativa finanziata dal contribuente, per accedere alla RITA è necessario rispettare alcune condizioni. La rendita è accessibile ai soggetti, titolari di una pensione integrativa che:
- hanno versato almeno 20 anni di contributi;
- hanno 57 anni e sono privi di occupazione da almeno 24 mesi;
- hanno 62 anni e risultano ancora in servizio.
Per i lavoratori ancora in servizio, l’accesso alla RITA prevede la soddisfazione dei seguenti requisiti:
- cessazione dell’attività lavorativa;
- almeno 20 anni di contributi versati;
- almeno 5 anni di contributi versati nel fondo previdenziale complementare;
- trovarsi a meno di 5 anni dal pensionamento di vecchiaia (avere, quindi, 62 anni).
Per quanto riguarda, invece, i lavoratori disoccupati, i requisiti da soddisfare sono i seguenti:
- aver versato almeno 20 anni di contributi;
- aver versato almeno 5 anni di contributi nel fondo previdenziale complementare;
- trovarsi a meno di 10 anni dal pensionamento di vecchiaia (avere, quindi, 57 anni);
- essere privi di occupazione da almeno 24 mesi.
Scegliere il pensionamento tramite rendita, però, comporta una
valutazione importante: attingendo al fondo integrativo per anticipare l’uscita dal lavoro si riduce proporzionalmente la rendita sulla quale il lavoratore può contare nel momento del raggiungimento della pensione pubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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