Quel socialista «tricolore» spina nel fianco di Prodi Rappresentò Ligresti in Rcs

Quel socialista «tricolore» spina nel fianco di Prodi Rappresentò Ligresti in Rcs

Massimo Pini - scomparso a Milano all'età di 75 anni - è stato uno degli uomini più potenti e più in vista nell'era di Bettino Craxi. Socialista, ma soprattutto amico personale del leader, fu suo consigliere e continuò a frequentarlo fino alla fine, anche negli anni in cui riparò in Tunisia; a Craxi dedicò una biografia edita da Mondadori.
Originario di Udine, fondò la casa editrice Sugarco, che sviluppò con tenacia negli anni Ottanta e che cedette nel 1993; era un editore stimato, e con lui collaborarono autori di primo livello. In politica ed economia il suo percorso appare più complesso. Marito in prime nozze di Margherita Boniver, altra esponente del Psi, era considerato un socialista «tricolore», ovvero un «liberal-socialista-nazionalista»; e fu uno dei pochi che, allo sgretolarsi della Prima repubblica, non si trasferì dal Psi a Forza Italia, ma passò direttamente ad An, pur senza «rompere» con i vecchi compagni di partito. Ai tempi del Psi ebbe almeno due incarichi di altissimo livello e visibilità: consigliere della Rai e, soprattutto, dal 1986 al 1992, membro del comitato di presidenza dell'Iri. In quella veste condusse una battaglia strenua e personale contro Romano Prodi, che ne era presidente; questi più di una volta disse in pubblico: «È il mio principale avversario». Sulle sue battaglie all'Iri scrisse anche un corposo libro. Quell'esperienza poi finì perché l'istituto fu trasformato in spa, e il comitato di presidenza fu spazzato via.

Come retaggio socialista, restò uomo di fiducia di Salvatore Ligresti, che rappresentò nel cda di Rcs e come vicepresidente di Fonsai. L'ultimo incarico fu la presidenza di Milano Assicurazioni. In mattinata i funerali a Milano.

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