La Consob mette in guardia il mercato sull'esistenza del mini-patto di Rcs dichiarato dal finanziere Alessandro Proto: secondo la Commissione non esistono, «allo stato», elementi «in grado di attestare la veridicità» dell'accordo sul 2,84% del gruppo che edita il Corriere. L'Authority aveva chiesto invano a Proto di fornire entro ieri pomeriggio i dettagli dell'accordo; vista l'assenza di informazioni essenziali sull'identità «dei soggetti indicati come aderenti al patto», le dichiarazioni di Proto e l'«incertezza informativa» sull'assetto Rcs. In particolare Consob - evidenzia una comunicazione del presidente Giuseppe Vegas - aveva chiesto a Proto, presidente del «mini-patto» Rcs, e ai 4 aderenti (il brasiliano Jorge Froemming, gli indiani Bushra Alrazmi e Kushal Pal Singh e l'americano Paulius Broad) di chiarire la loro identità, il numero di azioni conferite al patto e dove sono depositate.
A Proto, anche in qualità di «asserito presidente del patto», Consob aveva già fatto reiterate richieste per ottenere le informazioni e la documentazione» necessaria agli accertamenti in corso: Proto, che rischia come minimo una sanzione per informazioni non corrette al mercato, ha ribattuto: «Non ci interessano particolarmente le comunicazioni della Consob inerenti il nostro patto. Da parte nostra abbiamo ottemperato a tutte le richieste che ritenevamo necessario ottemperare».Sulla Proto Organization ha aperto un fascicolo anche la Procura di Milano.
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