La Consob ieri ha dato l'ok al prospetto degli aumenti di capitale di Fonsai e Unipol da rispettivi 1,1 miliardi. Ma il fronte di Sator e Palladio non si dà per vinto. I fondi guidati da Matteo Arpe e da Roberto Meneguzzo hanno annunciato un appello al Consiglio di Stato avverso l'ordinanza del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso contro l'autorizzazione dell'Isvap nei confronti della compagnia delle Coop.
A ruota la solita sequela di cda. Insolitamente breve quello di Fonsai che ha confermato i termini della ricapitalizzazione, con l'offerta di nuove ordinarie a 1 euro e nuove risparmio a 0,565 euro nel rapporto di 252 ogni vecchio titolo. Lievemente «ristretto» il calendario (si parte lunedì con trattazione in Borsa fino al 25 luglio ed esercizio diritti da concludere entro il primo agosto). Sulle risparmio sarà Unipol a garantire l'inoptato fino a 182 milioni di euro. Segno inequivocabile che Morgan Stanley si è sfilata dal consorzio in fase di definizione e attualmente composto, oltre a Mediobanca e Unicredit, da Credit Suisse, Barclays, Deutsche Bank, Nomura e Ubs (tra i junior il Banco). Dal prospetto Fonsai si evince che il consorzio e Unipol (per la sua parte) riceveranno commissioni pari al 4,8% (36 milioni) più un massimo del 2,18% (24 milioni) di incentivo.
Il cda della compagnia guidata dall'ad Carlo Cimbri si è invece riunito in serata: anche in questo caso invariati i termini della ricapitalizzazione (2 euro per le nuove ordinarie e 0,975 per le privilegio entrambe offerte nel rapporto 20 a 1). Consiglio di amministrazione fiume per Premafin. Nel corso di sette ore di riunione la holding dei Ligresti ha deliberato di non chiedere nemmeno la proroga tecnica rispetto all'accordo con Unipol e alla ristrutturazione del debito con le banche. Le condizioni dell'aumento riservato da 400 milioni a Bologna e la sua sottoscrizione avverranno entro il 20 luglio.
Pleonastiche, almeno per il momento, le altre questioni all'ordine del giorno. Non è stata fissata, infatti, la data dell'assemblea straordinaria richiesta dal custode giudiziale delle quote in mano ai fondi caraibici (il 20% circa) per valutare l'offerta di Sator e Palladio poiché l'avvocato Alessandro Della Chà non ha ancora fornito la certificazione del possesso delle quote.
Idem per l'assemblea ordinaria per la revoca del cda richiesta da Paolo Ligresti. Non si terrà prima di settembre in virtù dei tempi tecnici per presentare le liste. Servirà a poco: il consiglio di Premafin decadrà all'esecuzione dell'aumento riservato.
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