Continua la fase positiva delle vendite di automobili in Europa: +6,9% in aprile e +8,1% dall'inizio dell'anno. Aprile, inoltre, è stato il ventesimo mese consecutivo di crescita. Alla fine del 2015, secondo Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) l'aumento delle immatricolazioni potrebbe essere intorno al 9-10%, per un totale di 1,4 milioni di unità. «Un dato - afferma l'esperto - che dovrebbe consentire alle vendite nell'area Ue di recuperare quasi metà del terreno perduto tra il 2007 e il 2014».
E sono soprattutto i Paesi dell'Eurozona a guidare questa rimonta con un +7,2%, superando i mercati non euro (+6%). Più cauta, rispetto al Csp, è invece la stima di Ihs Automotive, che vede l'aumento delle consegne intorno al 4% a 13,1 milioni di veicoli complessivi. «Il mercato - dice l'analista Carlos Da Silva - resta comunque al di sotto della media pre-crisi».
«È interessante constatare - aggiunge ancora Quagliano - che i recuperi più forti riguardano i Paesi più penalizzati dalle politiche di austerity»: ecco allora la disastrata Grecia crescere del 43,3%, l'Italia del 24,2% e il Portogallo del 21,9%. A concorrere a questo momento favorevole per il nostro Paese, è anche la massiccia ripresa della produzione di vetture. Protagonista, in questo senso, è il gruppo Fca con la fabbrica «hub» di Melfi dalla quale escono i modelli Jeep Renegade e Fiat 500X. A proposito di Fca, lo scorso mese le vendite sono state quasi il doppio di quelle registrate dal mercato nel suo complesso: +13,4% (+12,1% da gennaio) per una quota passata dal 6,2 al 6,5% (6,3% nel quadrimestre). La 500X (tra le prime 5 nei Suv compatti) insieme al resto della gamma 500 e alla Panda (la più venduta nel segmento delle «piccole») hanno impresso un'accelerazione al marchio Fiat (+9,7%, con gli aumenti più elevati in Italia +21,2%, Francia +17% e Spagna 10,3%).
Per Jeep la crescita continua a essere a tre cifre (+172,3% in aprile e +185,8% da gennaio), trainata da Renegade. Perde terreno invece l'Alfa Romeo (-9,6%) quando manca poco più di un mese alla presentazione, in programma il 24 giugno al Museo storico di Arese, del nuovo corso e del primo modello della svolta.
Piazza Affari ha risposto positivamente ai dati di Fca, il cui titolo ha segnato un +2,19% fissandosi a 14 euro. Gli analisti di Equita hanno così confermato il giudizio a buy con prezzo obiettivo fissato a 16,6 euro.
A fare il punto sullo sforzo che il settore sta facendo in Italia è Federauto, l'associazione dei concessionari. Il ritorno dei privati ad acquistare veicoli, liberandosi in questo modo di quelli obsoleti (l'età media del parco circolante è arrivata a 9 anni e 11 mesi, ricorda il Centro studi Continental), è in larga parte dovuto ai forti sconti e alle promozioni, con «il conseguente sacrificio - avverte il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi - dei concessionari, costretti a rinunciare a gran parte delle proprie marginalità per alzare i volumi».
Tornando alle vendite nel primo quadrimestre in Europa, la classifica vede semopre saldamente al comando il gruppo Volkswagen (1.203.604 unità), con un notevole vantaggio su Psa Peugeot Citroën (515.252), gruppo Renault (466.523), Ford (354.507), Opel (321.023) e Fca (306.722).
Il titolo Fca ha chiuso la seduta di Borsa fissandosi a 14 euro. L'aumento è stato del 2,19%. Equita conferma «buy»
È il numero di
veicoli venduti, tra gennaio e aprile, dal gruppo Volkswagen sul mercato uuropa (+8,3%). Staccato è PsaLo scorso mese ancora una crescita a tre cifre per il marchio Jeep appartenente a Fca. Forte il traino del modello Renegade
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