Risparmiare energia: tutti lo vogliono, ma pochi sanno come fare. «Molti sono ancora frenati dall'ipertecnicismo e sono spaventati dalle nuove tecnologie», spiega Renato Mannheimmer, direttore dell'istituto demoscopico Ispo, che ha realizzato un'indagine sulle famiglie italiane per Anie,la federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane, presentata al salone delle energie rinnovabili, The Innovation Cloud. La parola «domotica», per esempio, non è ancora entrata nel vocabolario corrente: ben il 71% del campione non ne ha praticamente mai sentito parlare. Ma l'accoglie con entusiasmo quando viene «tradotta» in applicazioni pratiche: i sistemi di allarme che segnalano perdite d'acqua o fughe di gas, giudicati interessanti dall'85% del campione, ad esempio. Così come apprezzano a larga maggioranza i dispositivi che gestiscono il consumo energetico, spegnendo in modo autonomo gli elettrodomestici che rischiano di far saltare la corrente, o il sistema che consente la gestione della termoregolazione differenziando gli ambienti in base al reale utilizzo degli spazi. «Gli italiani - commenta Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie - da un lato si sono dimostrati aperti verso la cultura della sostenibilità che le tecnologie possono apportare, dall'altro disponibili a investire, nonostante la crisi, laddove il ritorno economico avvenga in tempi contenuti, tra i tre e i cinque anni. Questo ci indica che siamo noi a dover dare maggiori informazioni e spiegazioni».
Infatti, un po' per amor dell'ambiente e un po' per amor del portafoglio, gli italiani stanno diventando sempre più «verdi».
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