Rivoluzione entro il 2030: elettrica un'auto su cinque e addio al vecchio diesel

Le previsioni di Alixpartners. La mobilità verde favorita dal taglio dei costi delle batterie. In Italia il nodo delle ricariche

Rivoluzione entro il 2030: elettrica un'auto su cinque e addio al vecchio diesel

Il futuro della mobilità a motore sarà sempre meno dipendente dal diesel e indirizzato, invece, verso l'ibrido e l'elettrico. Dal 2020, anche a causa delle normative Ue e degli stringenti target di emissioni di anidride carbonica, i motori diesel perderanno quote di mercato in tutta Europa a vantaggio di quelli ibridi. E guardando ancora più avanti, al 2030, il mercato automotive si sposterà verso le soluzioni elettriche che toccheranno il 20% delle vendite. Per quel periodo, invece, i motori a gasolio rappresenteranno solo una quota residuale del 9%. A favorire la crescita della mobilità elettrica sarà l'abbattimento dei costi delle batterie, voce che tuttora continua a fare la differenza in assenza di sostegni statali, come accade in Italia.

Le stime sono della società globale di consulenza aziendale AlixPartners e fanno parte dello studio europeo «Emissioni: sempre più vicina l'era dell'ibrido e dell'elettrico». Nella visione green, illustrata dal managing director Giacomo Mori all'annuale #ForumAutoMotive di Milano, viene anche sottolineato che, per supportare questo processo di evoluzione e riduzione delle emissioni, serviranno nei prossimi 15 anni, a livello globale, investimenti in infrastrutture per 3.700 miliardi. Interessate saranno 448 città con oltre un milione di abitanti; e 30 miliardi riguarderanno solo Milano, Londra, Francoforte e Parigi.

«I governi - ha puntualizzato Mori - devono agire adesso per garantire il capitale necessario e ampliare la rete di ricarica», che resta il problema di fondo soprattutto in Italia, dove il settore continua ad attendere un piano organico per consenta alla mobilità eco-sostenibile di crescere e di non rappresentare più numeri esigui: solo 6.000 vetture, una posizione da maglia nera rispetto alla tendenza in altri Paesi europei. A muoversi, intanto, è Enel che tempo fa ha messo a disposizione risorse per 300 milioni allo scopo di realizzare 12mila colonnine in grado di soddisfare un fabbisogno per 300mila veicoli elettrici.

In attesa di sviluppi, i consumatori restano fedeli ai motori tradizionali e, in particolare, a quelli diesel, comunque importanti in quanto, nonostante le campagne «contro» contribuiscono al taglio della CO2: nel 2016 hanno rappresentato il 49,5% del mercato europeo.

Insieme alla auto ibride (motore termico più elettrico) e con batteria ricaricabile per i percorsi in città (plug-in) l'offerta green disponibile riguarda anche il Gpl e il metano, compreso quello «bio» che si ricava dai reflui fognari, come nel caso dell'ultima versione «eco» di Fiat Panda.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica