«La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto ed indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese». Questo è l'articolo 47 della Costituzione Italiana. E se cominciassimo da qui? Da queste poche righe che ci fanno comprendere quanto il risparmio sia fondamentale per il Paese e per tutti noi? Il risparmio dovrebbe essere fonte di benessere e garanzia, dovrebbe essere linfa per l'economia e ossigeno per le aziende. Quando invece diventa fonte di preoccupazione vuol dire che qualcosa non va come dovrebbe.
Le cronache di questi giorni. Di risparmi parlano tutti, politici e massime istituzioni dello Stato, e così, ciò che dovrebbe rappresentare la nostra «coperta di Linus» per il presente e il nostro ancoraggio verso il futuro, diventa fonte di preoccupazione. Le cronache che parlano di mercati in fibrillazione, di spread sull'otto volante e di politica incapace di trovare soluzioni, finiscono per completare il quadro fosco per i risparmiatori.
Da qui bisognerebbe imparare una volta per tutte, che dalla diversificazione non si può prescindere nel gestire i risparmi. Italia in crisi? Non mi importa se i miei investimenti sono distribuiti in tutto il mondo. Euro in difficoltà? Cosa m'interessa se i miei investimenti sono spalmati su tutte le principali valute del Globo? Insomma, pur legati al nostro splendido Paese, impariamo a operare da risparmiatori, come se fossimo cittadini del Mondo. E smetteremo di correre dietro alle sirene di chi promette «scommesse» improbabili e di preoccuparci per situazioni come quelle dettate dagli ultimi giorni.
Di questo si parlerà nel corso della trasmissione Mercati Che Fare in onda, domenica alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.
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