Secondo round per la governance di Tim. Domani la resa dei conti in cda su Genish

Smentite le voci di dimissioni. Sul tavolo, anche l'acquisizione di Nextel

Secondo round per la governance di Tim. Domani la resa dei conti in cda su Genish

Secondo round sulla governance di Tim. La sfida tra Vivendi e il fondo Elliott si riaccenderà nel cda di domani. L'ad Amos Genish è stato di nuovo «blindato» dai francesi che hanno condannato «i rumor anonimi e orribili» sull'ipotesi dell'ad in bilico riconfermando il proprio appoggio al manager israeliano.

Sulla gestione e sugli sviluppi del piano di Telecom si sono concentrati i lavori del comitato strategico riunito venerdì pomeriggio con Genish collegato a distanza in quanto costretto all'estero da un grave motivo familiare.

Nel frattempo, dopo aver toccato i minimi da cinque anni il titolo Tim prova a rimbalzare a Piazza Affari. Nell'ultima settimana le azioni hanno recuperato il 7,36%, passando da 0,52 a 0,56 centesimi per azione. A sostenere l'azienda in Borsa, oltre a giudizi come quello degli analisti di Equita, che hanno una visione positiva sul titolo e un prezzo obiettivo a 0,85 centesimi, anche la possibilità che nelle prossime settimane Telecom acceleri su alcuni fronti, a partire da quelli delle operazioni straordinarie. Sul tavolo del board domani, infatti, ci sarà anche un'informativa dell'ad sull'azienda brasiliana Nextel che potrebbe entrare nel mirino del gruppo italiano. La mossa permetterebbe a Genish di scrollarsi almeno in parte di dosso l'etichetta di eccessiva prudenza che gli è stata attribuita. Se l'operazione viene vista con favore dai mercati, bisogna però considerare anche che richiederà al gruppo risorse che vanno ad aggiungersi a quelle che saranno necessarie per l'asta sulle frequenze 5G, che sta proseguendo a colpi di rilanci e che per gli analisti di Equita potrebbe valere per Tim un impegno da oltre 1,2 miliardi, sopra a quanto inizialmente ipotizzato. Per questo serve accelerare sul fronte delle dismissioni, a cominciare dagli asset di Persidera, l'azienda delle torri di Inwit e Sparkle.

Nel primo caso il tema sono le offerte sul tavolo, più basse di circa il 15% rispetto a quanto stimato, nel secondo è necessario capire che ruolo la capogruppo vuole mantenere nell'azienda delle torri, parte di un settore che si sta consolidando, e nel terzo bisogna trovare un acquirente che abbia il placet del governo. Idem per la separazione della rete mentre non vi è nulla di concreto su Open Fiber (50% Cdp e 50% Enel).

Non sarà invece il cda di domani a convocare

l'assemblea per nominare la società di revisione. Sarà un prossimo board a fissare l'assise entro fine 2018 o nei primi mesi dell'anno, in tempo per permettere al nuovo revisore di lavorare sulla prima semestrale del 2019.

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