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Sia punta due "prede" e tira il freno sulle nozze con Nexi

L'ad Cordone: «Pronti allo shopping per essere leader in Europa». Possibile l'Ipo

Sia punta due "prede" e tira il freno sulle nozze con Nexi

Sia punta a raggiungere la leadership europea nei pagamenti digitali entro i cinque anni anche attraverso acquisizioni e non esclude che il percorso di crescita passi da una quotazione. Lo ha detto Nicola Cordone, ad della società attiva nelle infrastrutture e nella gestione di pagamenti e controllata dalla Casa Depositi & Prestiti, nel corso della presentazione del nuovo piano industriale a Milano. «Siamo già in short list per due potenziali acquisizioni in Europa (si parla di Portogallo e Austria ndr) e possiamo finanziarci fino a 500 milioni mantenendo una leva sana (il rapporto tra indebitamento netto e margine operativo lordo si attesta a 2,3 ndr) e senza ricorrere a operazioni straordinarie» ha spiegato Cordone. Ma «i treni in Europa stanno passando» e occorre attrezzarsi per non perdere occasioni di acquisto.

«Per muoversi su acquisizioni più grandi, da un miliardo e oltre, la strada da percorrere dovrà essere scelta assieme agli azionisti», ha ricordato l'ad. «Con una quotazione - ha aggiunto - si potrebbero raccogliere potenzialmente risorse per un miliardo, ma sono aperte anche altre ipotesi compreso un aumento di capitale o una eventuale fusione».

I tempi saranno rapidi. «Entro l'estate i soci decideranno se avviare la quotazione», ha assicurato Cordone per poi frenare sulle ipotizzate nozze con Nexi, società leader nei pos, controllata da fondi di private equity e prossima, a sua volta, all'Ipo a Piazza Affari. Stando a voci di mercato a caldeggiare il matrimonio, da cui nascerebbe un campione nazionale da oltre 10 miliardi, sarebbe la Cdp che controlla il 66,5% di Sia (considerando anche la quota detenuta tramite F2I).

«Al momento non abbiamo alcun file aperto su Nexi» ha detto Cordone, rimarcando come il matrimonio non andrebbe nella direzione indicata dagli azionisti: quella di raggiungere il primato in Europa. L'attività di Nexi è infatti concentrata in Italia mentre Sia deriva il 33% del giro d'affari oltre confine. L'asse Sia-Nexi sarebbe quindi da considerarsi «un passo intermedio per riscaldare i muscoli» prima del salto dimensionale oltre confine che però rischierebbe di essere ritardato. L'ad ha poi più volte sottolineato l'approccio «bank friendly adottato da Sia» che, a differenza delle scelte effettuate da altri operatori, punta ad affiancare gli istituti di credito e non a far loro concorrenza, un modello che distingue la società permettendole di crescere in modo solido e costante. «Nessuno vuole rompere un giochino che funziona», ha concluso Cordone.

Sia ha chiuso il 2018 con un giro d'affari di oltre 600 milioni (567 milioni dell'esercizio precedente), un margine operativo lordo di più di 200 milioni (da 179) e punta a raggiungere nel 2021 un fatturato di 800 milioni solo grazie alla crescita interna, mantenendo la redditività intorno al 32% delle vendite.

Nel 2019 la società presieduta da Giuliano Asperti prevede poi di aumentare gli investimenti a 100 milioni (70 nel 2018) e di assumere 900 persone entro il 2021, prevalentemente in Italia. Sia infine ha ottenuto da Payments Canada l'incarico di realizzare il nuovo sistema nazionale per i pagamenti di importo rilevante.

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