Siena mette Profumo in cima al Monte

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Perdite per 322 milioni nel 2011 per Rcs MediaGroup, l’editore del Corriere della Sera, rispetto all’utile di 7,2 milioni segnato nel 2010. In calo anche i ricavi, come già annunciato, del 2,7% a 2,075 miliardi di euro. Sul bilancio pesa la crisi, che ha portato a una riduzione della pubblicità e, soprattutto la svalutazione della controllata spagnola, il gruppo Unidad Editorial editore de Il Mundo. Ed è per questo che l’utile operativo lordo (ebitda) pre oneri e proventi non ricorrenti è migliorato a 188,6 milioni rispetto ai 186 del 2010, grazie soprattutto al contributo dei quotidiani (Corriere e Gazzetta) e dei libri. Il risultato operativo (ebit) è negativo per 283,8 milioni, riflettendo in particolare 349,2 milioni di svalutazioni di immobilizzazioni (30,5 milioni nel 2010), di cui 321,8 milioni attribuibili all’impairment test sugli attivi immateriali del gruppo Unidad Editorial. In riduzione anche il debito che scende di 32,6 milioni rispetto al 2010, a 938,2 milioni.
Per il 2012, il gruppo guidato da Antonello Perricone «si focalizzerà sui business ritenuti strategici, accelerando la transizione verso modelli innovativi e il digitale». Rcs ha anche sottolineato di aver avviato, in Italia e in Spagna, ulteriori azioni di efficienza che genereranno benefici per 70 milioni. Ma anche se il debito continuerà a scendere i ricavi sono visti «in diminuzione». La società è comunque pronta a cedere asset non strategici, anche se remunerativi, come la casa editrice francese Flammarion, valutata poco meno di 300 milioni, per la quale, sarebbero sei i pretendenti ammessi alla data room. A patire da Albin Michel e Gallimard ma per Flammarion potrebbero arrivare offerte anche da altri gruppi francesi come Editis e Media Partecipation, dall’americana HarperCollins che fa capo al finanziere australiano Rupert Murdoch, da La Martinier e dall’italiana Feltrinelli. I favoriti però sono, nell’ordine Gallimard e Albin Michel, gruppo familiare che possiede una capacità finanziaria sufficiente per l’acquisto di Flammarion. E sempre nell’ottica di raddrizzare i conti non vengono comunque escluse ulteriori dismissioni. Quanto al presente il responsabile finanziario del gruppo Riccardo Stilli ha comunque specificato che la raccolta in Italia nei primi due mesi del 2012 «non è stata così male, in linea con il 2011».

Per quanto riguarda la Spagna, Stilli ha spiegato che «l’andamento appare negativo proprio come nello scorso esercizio». Intanto ieri l’assemblea è stata spostata dal 27 aprile al 2 maggio per dare più tempo ai soci per la presentazione delle liste per il rinnovo del cda.

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