Maddalena CameraNetflix in discesa ieri in Borsa nonostante i conti migliori delle attese. A pesare il clima negativo delle Borse mondiali. La società, con la tenuta dei conti e gli abbonati in aumento, ha dimostrato che il suo modello di business è sostenibile nonostante le spese per espandersi all'estero. Nel trimestre terminato lo scorso dicembre, Netflix ha messo a segno utili netti di 7 centesimi ad azione, in ribasso rispetto ai 10 dello stesso periodo del 2014, ma comunque sopra le stime del mercato che si attendeva 2 centesimi. Per quanto riguarda i ricavi il gruppo californiano ha registrato 1,82 miliardi di dollari, più 23% rispetto ai 1,49 miliardi dello stesso periodo del 2014. A far ben sperare il mercato sono i numeri degli abbonati: nel trimestre passato ha aggiunto 5,59 milioni di nuovi iscritti, contro i 4,33 milioni dello stesso periodo del 2014. Le proiezioni erano per 5,15 milioni. Negli Stati Uniti ha aggiunto 1,56 milioni di persone e 4,04 milioni nel resto del mondo. Il gruppo ha 74,8 milioni di abbonati in tutto il mondo. Per il trimestre in corso il gruppo si attende di aggiungere altri 6,1 milioni di nuovi abbonati. A trainare il buon risultato è stato soprattutto l'arrivo in nuovi mercati europei, tra cui Italia, Spagna e Portogallo. La Cina è uno degli ultimi grandi mercati mondiali in cui Netflix non è ancora presente. Nei prossimi mesi aprirà anche in Corea del Sud, Singapore, Hong Kong e Taiwan anche se i costi dovrebbero essere più alti a causa della volatilità dei mercati. Certo che Neflix non si è fatta molti amici tra i competitor. Tanto che adesso le pay tv per così dire tradizionali, che hanno sviluppato il loro business sopratutto come pay tv satellitari, come Sky o Canal Plus, stanno studiando alleanze per riuscire a soffiare all'ormai ultra potente Netflix le serie tv più viste e appetite. Secondo indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, Canal Plus, controllata da Vivendi avrebbe tentato con tutte le sue forze di aggiudicarsi i diritti di Penny Dreadful, una serie tv finita nelle capienti tasche di Netflix, l'unica pay tv capace di comperare i diritti per 7 paesi in una sola volta. Per questo i grandi network si stanno attrezzando per fare alleanze tra loro e comperare, insieme, i diritti, dividendoli poi per i rispettivi paesi. Per Netflix insomma, interprete di un nuovo modello di business altamente flessibile - basta pensare che in Italia, non ha neppure un ufficio gestendo tutto da Parigi - si prospettano tempi duri. Neflix è comunque titolare si importanti serie internazionali.
«Orange is the New Black», «Narcos», il film «Beasts of No Nation» senza dimenticare «House of Cards» sono passati dai router e dai server di Netflix per approdare, a 8-10 euro al mese di abbonamento, sugli smartTv, ossia i televisori intelligenti collegati a Internet, di 130 paesi del mondo che presto diventeranno 190 grazie alla nuova strategia di espansione recentemente annunciata. Oltre ai concorrenti tradizionali c'è anche l'offensiva di Amazon che vuole potenziare il suo servizio streaming, Prime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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