Per Sorgenia il blitz delle banche si avvicina

Per Sorgenia il blitz delle banche si avvicina

La ristrutturazione del debito di Sorgenia, la «costola energetica» del gruppo De Benedetti è ancora in stallo. Dopo i vertici della scorsa settimana, cresce la possibilità che le banche creditrici passino alla forza, avanzando una proposta per rilevare il controllo di Sorgenia. La soluzione, non distante a quella applicata a Risanamento, sarebbe stata paventata in una delle comunicazioni intercorse tra Cir (socio di controllo di Sorgenia con il 53%) e i principali istituti creditori. Questi ultimi si sarebbero riservati - tra le opzioni ancora sul tavolo - anche quella di inviare al gruppo energetico una proposta di ristrutturazione, con conversione di parte del debito in eccesso, che prescinde dall'eventuale contributo della holding. Soltanto una minaccia, peraltro già nell'aria da diverse settimane? I prossimi giorni diranno se le banche passeranno ai fatti o se, invece, daranno ragione a chi crede in un accordo più morbido, viste le forti incognite per gli istituti legate alla presa del controllo di Sorgenia (su cui pendono 1,8 miliardi di debiti).
Al momento, dopo circa tre mesi di trattative per ristrutturare il debito Sorgenia, le banche maggiormente esposte (Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi, Bpm e Banco Popolare) e Cir sono ancora distanti su diversi punti, a partire dal contributo in equity della famiglia De Benedetti.

Quest'ultima è pronta a immettere in Sorgenia fino a 100 milioni, nell'ambito di un aumento di capitale da 190 milioni che le lascerebbe il controllo dell'azienda. Le banche, invece, chiedono almeno 150 milioni nell'ambito di un riassetto che concederebbe a Cir la sola minoranza di blocco (33%).

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