Schiarita a sorpresa tra Stati Uniti e Cina sui dazi. A dieci giorni dalla data di entrata in vigore delle misure restrittive su alluminio e acciaio, che nelle intenzioni del numero uno della Casa Bianca, Donald Trump, sarebbero scattate il primo di giugno, le due potenze mondiali hanno concordato di «prendere misure efficaci per ridurre in modo sostanziale il deficit commerciale degli Usa nelle merci» con Pechino, in particolare nei prodotti agricoli ed energetici. Un problema centrale visto che sul piatto il deficit commerciale accumulato con la Cina nel 2017 ha raggiunto 375 miliardi di dollari. A rivelare l'intesa, nella serata di ieri, un comunicato congiunto diffuso dalla Casa Bianca dopo le «consultazioni costruttive» svoltesi a Washington. Per soddisfare le necessità del crescente consumo del popolo cinese e quelle di uno sviluppo economico di alta qualità, la Cina aumenterà significativamente gli acquisti di merci e servizi Usa. Questo contribuirà a sostenere la crescita e l'occupazione negli Stati Uniti», si legge nel comunicato. Nel dettaglio, «entrambe le parti hanno concordato su significativi aumenti nell'export agricolo ed energetico Usa», prosegue il documento.
Non solo le delegazioni hanno anche discusso di espandere il commercio reciproco nei beni manufatturieri e nei servizi. E, tra gli emissari di Trump e quelli del presidente cinese Xi Jinping, c'è stato «un consenso sulla necessità di creare favorevoli condizioni per incrementare il commercio in queste aree».
«Entrambe le parti, inoltre, hanno concordato di incoraggiare gli investimenti reciproci e di sforzarsi di creare condizioni corrette e di parità per la competizione», conclude il comunicato, sottolineando che Usa e Cina continueranno ad impegnarsi ad alto livello su queste questioni e a cercare di risolvere le loro preoccupazioni economiche e commerciali in modo attivo».
Per chiudere il cerchio, la Cina si è impegnata inoltre in «rilevanti modifiche alle sue leggi e regolamenti» per la protezione della proprietà intellettuale, compresa la legge sui brevetti.
Niente guerra commerciale dunque, né tantomeno i temuti dazi minacciati da Trump (a partire da alluminio e acciaio) che a cascata sarebbero stati estesi a diversi settori, dalle auto alla tecnologia. Trump voleva riscrivere le regole commerciali e sembra averla spuntata. Evaporata la minacciata guerra commerciale - che aveva pesantemente condizionato le Borse mondiali nelle scorse settimane - ora la schiarita dovrebbe estendersi anche all'Europa, Trump su Twitter aveva infatti avvertito l'Ue. «Si tratta di Paesi meravigliosi che trattano gli Usa molto male sul commercio. Se lasciano cadere le loro orribili barriere e tariffe su prodotti Usa in entrata, anche noi lasceremo cadere le nostre tassando auto e altro».
Un atto distensivo quello tra Usa e Cina che potrebbe aiutare non poco le Borse mondiali domani alla ripresa dei mercati. Piazza Affari la scorsa settimana ha chiuso lasciando sul terreno oltre 3 punti percentuali, complice le incertezze sul nuovo governo.
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