Tanti sorrisi ma zero accordi. Fumata nera su Fincantieri-Stx

Padoan e Le Maire: "Fatti passi avanti". Ma il vertice si risolve in un nulla di fatto, il 27 l'ultima chance

Tanti sorrisi ma zero accordi. Fumata nera su Fincantieri-Stx

«Incontro costruttivo», «passi avanti per un'intesa italo-francese in vista del vertice del 27» fra Gentiloni e Macron, lo ha definito il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan. «Incontro utile, continuiamo a lavorare», gli ha fatto eco il collega dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Al netto degli aggettivi e delle dichiarazioni rassicuranti, secondo quanto risulta a il Giornale, il faccia a faccia di ieri a Roma fra il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, e i due colleghi italiani sul dossier Stx-Fincantieri, si sarebbe risolto in un ennesimo nulla di fatto.

Del resto, il confronto, iniziato dopo le 18 nella sede del Tesoro, è durato poco più di mezz'ora. Compreso il tempo servito a Le Maire per consegnare un libro come cadeau a Padoan e Calenda, come si vede nelle foto pubblicate su Twitter dallo stesso Le Maire (anche lui ha definito «costruttiva» la riunione e «comune» l'obiettivo di raggiungere un'intesa entro fine mese) in cui si vede la delegazione arrivata da Parigi seduta attorno al tavolo in via XX Settembre. C'è pure il tempo per fare il turista: «Approfitto di cinque minuti per fare una passeggiata a Roma», ha detto il ministro francese al termine dell'appuntamento.

Grandi sorrisi, battute e cortesie diplomatiche. Eppure le posizioni restano distanti sul futuro dei cantieri di Saint Nazaire al centro di un braccio di ferro fra Italia e Francia che va avanti ormai da fine maggio. Ovvero da quando il nuovo inquilino dell'Eliseo, Emmanuel Macron, ha ribaltato gli accordi firmati un mese prima fra Fincantieri e il governo Hollande e ha poi deciso di congelare il tutto nazionalizzando «temporaneamente» la società cantieristica transalpina.

I francesi non sono disposti ad accettare che Fincantieri controlli il 51% del capitale di Stx, gli italiani considerano questo punto non negoziabile. Parigi ha quindi provato con le «sirene» della creazione di un'unità più grande, civile e militare con Fincantieri e Naval Group. Ma Roma non si fida.

Anche perché nei piani del tandem Le Maire-Macron, infatti, Fincantieri avrebbe il 50% di Stx, lo Stato francese il 33%, un altro 2% verrebbe dato ai dipendenti del cantiere ma il restante 14,6% andrebbe appunto a Naval, ex Dcns, società controllata per due terzi dal governo francese e per il restante dalla multinazionale Thales, che costruisce navi militari (compresi i sottomarini) e che con Fincantieri ha un rapporto consolidato avendo sviluppato insieme i programmi Orizzonte e Fremm. Gli equilibri nell'azionariato si potrebbero ribaltare solo se Naval Group fosse comprata da Fincantieri, portando così un socio oggi in quota francese nella metà campo italiana di Stx. Ma l'operazione richiede soldi e tempo. Oltre a scatenare un nuovo conflitto diplomatico lungo l'asse Roma-Parigi proprio mentre incalza il braccio di ferro sulle tlc fra Vivendi e Mediaset.

Nel frattempo, il colosso guidato da Bono porta a casa una nuova commessa: ieri ha firmato con Silversea Cruises un contratto, del valore di circa 310 milioni, per la realizzazione di una nuova nave da crociera ultra-lusso che entrerà a far parte

della flotta dell'armatore nel 2020. La notizia ha messo il turbo al titolo Fincantieri che ha chiuso la seduta di ieri in Piazza Affari con un +4,8% a 1,04 euro. Nell'ultimo anno le azioni hanno guadagnato il 140 per cento.

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