Telecom paga (-2,9%) il passo indietro del gruppo spagnolo

Alta tensione in casa Telecom. Dopo l'uscita di scena dei soci italiani da Telco, Telefonica ha venduto il prestito convertendo «firmato» Telecom Italia, sottoscritto lo scorso novembre, realizzando una plusvalenza di oltre il 30 per cento. Una fonte della compagnia spagnola ha detto che l'operazione è stata fatta solo «per motivi finanziari». Ma il mercato e gli analisti si chiedono il perché di questa mossa che sembra voler avviare un piano di uscita da Telecom in quanto il convertendo era una garanzia contro la diluizione derivante da un'eventuale scioglimento di Telco.
«Il mercato ha paura di una Telefonica light» spiega un analista, sottolineando che «questa mossa è arrivata prima che Madrid abbia tentato un'operazione in Brasile che potrebbe risolvere i problemi con l'autorità Antitrust». Telefonica non ha dato indicazioni sulla questione «ma è probabile che, in tempi non brevissimi, si troverà a prendere una decisione dirimente sul suo impegno in Italia», spiega un altro analista. Anche perché l'eventuale decisione di sciogliere la holding andrà notificata al Cade, l'Antitrust brasiliano.

Intanto ieri il titolo Telecom è stato protagonista di strani movimenti in Borsa tanto che Asati, l'associazione che riunisce i piccoli azionisti di Telecom Italia, ha chiesto alla Consob di vigilare «sui movimenti anomali» che hanno riguardato il titolo della compagnia nella preapertura di Borsa.
«Massicce operazioni di acquisto e vendita in apertura » spiega Asati. Tra le incertezze ieri il titolo ha chiuso in sofferenza mettendo a segno un calo del 2,63% a 0,92 euro.

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