Il cda di Telecom Italia che si è riunito ieri a Milano sotto la presidenza di Giuseppe Recchi ha approvato la riapertura delle trattative per la realizzazione della rete a banda ultralarga con Metroweb. Alla fine è accaduto quello che ci si attendeva. F2i, il fondo che detiene Metroweb, non ha i mezzi necessari per costruire una rete nazionale con il solo apporto dei diretti concorrenti di Telecom, Vodafone e Wind. E dunque ha ripreso i contatti con l'ex-monopolista per il quale, va detto, è molto più facile realizzare una rete a banda ultralarga avendo già la disponibilità della capillare rete in rame. Ovviamente l'accordo con Metroweb dovrà passare sotto il vaglio delle Authority competenti. Per cui i tempi non si preannunciano brevi.
Metroweb a parte, Telecom ora ha un altro problema. L'Authority per le tlc Argentina, dopo due anni di attesa, ha infatti negato l'autorizzazione al trasferimento a Fintech di Telecom Argentina. Fintech impugnerà la decisione, ma visti i tempi biblici del Paese, per conoscere il destino di Telecom Argentina passerà ancora tempo. La società guidata da Marco Patuano ha ricordato i termini dell'operazione. Qualora la vendita a Fintech del 51% di Sofora non venisse perfezionata entro il 2017, avrà facoltà di recedere dall'accordo ed esercitare una call option per il riacquisto della partecipazione di minoranza del 17% di capitale Sofora già ceduta a Fintech, a condizioni predefinite. L'Authority Argentina ha negato il passaggio in quanto Fintech «non possiede il know-how necessario per la gestione di una rete tlc».
Quanto all'Italia e allo sviluppo della rete, dato che l'eventuale «matrimonio» con Metroweb creerà molti malumori con i concorrenti, Telecom sta studiando un nuovo modello di gestione dell'accesso alla sua rete da parte degli operatori alternativi. L'obiettivo è semplificare le regole e metter fine ai contenziosi con le altre società di tlc, come ha recentemente auspicato l'ad Marco Patuano. Le nuove proposte inciderebbero anche sull'ultimo procedimento aperto dall'Antitrust che potrebbe portare a una multa per Telecom da 207 milioni a causa di «condotte anticoncorrenziali».
Intanto, una sanzione complessiva di un milione e 733mila euro è stata data dall'Antitrust a quattro operatori telefonici: Telecom (583mila), Wind (350mila),
Vodafone (400mila) e H3G (400mila). I quattro hanno continuato a non acquisire un consenso «pienamente consapevole del consumatore» per l'acquisto dei servizi premium attraverso la navigazione su Internet con telefoni cellulari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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