Tesla Motors apre a Fiat Chrysler Automobiles su una possibile collaborazione relativa alle motorizzazioni elettriche. Intervistato dal canale tv americano Cnbc , Elon Musk, numero uno della casa automobilistica californiana, specializzata nella produzione di vetture sportive a propulsione completamente elettrica, è stato chiaro: «Ho visto qualche settimana, nella nostra sede, il presidente di Fca, John Elkann, e l'ad Sergio Marchionne. È stato un incontro piacevole e si è parlato delle rispettive esperienze in campo automobilistico». Una volta escluso di aver trattato eventuali piani di vendita di Tesla Motors, Musk non ha avuto problemi a dire che, «visto che ora ci conosciamo, in futuro potrebbe scapparci anche qualche accordo, e con Fca potremmo fare delle cose insieme». Non è un mistero che Fca stia cercando di recuperare terreno sulla tecnologia ibrida, quella che unisce motorizzazione elettrica e tradizionale (benzina o Diesel) a vantaggio dell'efficienza di un veicolo: meno consumi ed emissioni. Al prossimo Auto Show di Detroit, in gennaio, sarà infatti presentato il primo prodotto ibrido del gruppo: il nuovo minivan Chrysler Town & Country, in pratica il Grand Voyager conosciuto da noi. Del modello si stanno ora realizzando le pre-serie nella rinnovata fabbrica di Windsor, in Ontario. Un eventuale asse tra Fca e Tesla Motors potrebbe riguardare lo sviluppo di altre gamme di veicoli. Il tutto, per ora, è comunque limitato all'affermazione di Musk alla tv americana.
Anche il presidente Elkann, al termine della recente assemblea di Exor, si era soffermato sul viaggio lampo con Marchionne in California dove, oltre a Musk, aveva incontrato anche i vertici di Apple e Google (due anni fa era sul punto di prendersi proprio Tesla), testando di persona l'auto a guida autonoma realizzata a Mountain View. «In quella occasione - le parole di Elkann - abbiamo toccato con mano l'enorme crescita del binomio auto-tecnologia e della ricerca che viene condotta non solo in queste aziende, ma anche nelle università, come quella di Stanford».
Marchionne, dunque, potrebbe cogliere questa opportunità, visto che la stessa casa americana aveva fatto sapere tempo fa di rendere i brevetti delle sue vetture elettriche disponibili per i costruttori rivali nella speranza di accelerare la diffusione di questa alimentazione. A spingere infatti Musk, vero enfant prodige (appresa da solo la programmazione informatica, all'età di 12 anni aveva venduto il suo primo videogioco per 500 dollari) e alcuni suoi amici a fondare nel 2003 a San Carlos, in California, Tesla Motors, era stata la volontà di contribuire fattivamente a combattere l'inquinamento e le emissioni di anidride carbonica. Obiettivo che ha portato alla produzione di automobili dal taglio sportivo ed emissioni zero che si stanno facendo conoscere nel mondo.
In proposito, Musk pensa di costruire fra tre anni uno stabilimento in Cina. Tesla ha chiuso il primo trimestre con perdite nette triplicate a 154 milioni di dollari per gli investimenti e l'incremento dei costi. Bene invece i ricavi, cresciuti del 51% a 939 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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