Economia

Unicredit, così la banca cambia pelle

Operativa in novembre la rivoluzione degli sportelli. Ghizzoni: "Puntiamo a una crescita dei ricavi del 4-5% l'anno"

Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit
Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit

Unicredit compie un nuovo passo nel percorso di maxi riorganizzazione. E dopo aver detto addio «al bancone» targato Alessandro Profumo, e riorganizzato tutta la rete commerciale, si prepara a lanciare un nuovo modello di banca. Il debutto è atteso i primi di novembre e la rivoluzione sarà più che tangibile. Basti pensare alle nuove filiali senza cassieri, ma con consulenti che potranno anche vendere servizi non bancari come polizze assicurative e persino case. E ancora, agli sportelli flessibili (circa un terzo) che rimarranno aperti con orari particolari, qualcuno solo a giorni alterni, qualcuno fino a sera, altri ancora anche il sabato pomeriggio. Un nuovo modello, quello illustrato ieri dall'ad Federico Ghizzoni ai 5.200 dirigenti arrivati all'ex Pala Olimpico di Torino da tutta Italia, che dovrà garantire migliore capacità di risposta ai bisogni dei clienti attraverso una struttura più semplice e la piena integrazione dei differenti canali di vendita.
«Con questa riorganizzazione puntiamo a una crescita media dei ricavi del 4-5% ogni anno fino al 2018. Questo è un passaggio chiave del nostro piano industriale e sono convinto che gioverà anche ai nostri azionisti», ha detto l'ad Federico Ghizzoni, ricordando che «il gruppo investirà 4,5 miliardi entro il 2018, di cui 1,5 in Italia, cifra nella quale rientrano i 350 milioni previsti per rinnovare dal punto di vista estetico e tecnologico le filiali. È l'ennesima scommessa - ha aggiunto - ma ragionata».

Per questa operazione la banca si ispira al modello «hub & spoke», attraverso la creazione di agenzie full service a cui faranno riferimento altri sportelli del territorio più flessibili in modo da garantire un maggiore presidio del territorio. Per questo, Unicredit realizzerà 1.200 agenzie ad hoc (il 40% del totale), con oltre 2.200 interventi sui punti vendita entro il 2016. Sono inoltre previste 1.500 assunzioni e investimenti anche sul rilancio dei business tradizionali, come mutui e conti correnti. «Puntiamo a potenziare la nostra quota nel mercato dei mutui portandola dal 15 al 20%. È un target per il 2015, ma speriamo di raggiungerlo il prima possibile», ha detto Gabriele Piccini, country chairman per l'Italia. Piccini ha aggiunto che Unicredit proporrà ai clienti anche intermediazione immobiliare: «L'obiettivo è arrivare ad avere 10mila alloggi in vendita entro dicembre». Il nuovo modello riguarda solo l'Italia, ma l'ad ha sottolineato che «progetti paralleli a questo sono partiti anche in Germania, Austria, Polonia e Turchia. E, in parte, nell'Est Europa».

A margine del convegno, Ghizzoni ha spiegato poi che sui dossier aperti, come Unicredit Credit Management Bank, «non c'è nessuna novità sui tempi, ma l'operazione dovrebbe concludersi tra settembre e novembre». Quanto a Piooner, «siamo pronti ad analizzare possibilità di crescita accelerata, ma non vogliamo cederla». Ghizzoni ha infine fugato ogni dubbio sulle presunte operazioni della controllata Hvb con l'Iran che potrebbero portare a sanzioni delle Authority Usa.

«L'errore ci può stare - ha sottolineato l'ad - ma abbiamo sempre mantenuto un rapporto molto diretto e non avvertiamo oggi escalation di nessun genere, forse anche grazie alla nostra trasparenza».

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