Varoufakis accusa i creditori: "Sono terroristi"

Il ministro delle Finanze greco si scaglia contro la Troika. Le banche greche: "Riapriremo martedì o mercoledì, ma con restrizioni". Renzi: "Italia solida, non dobbiamo avere paura"

Varoufakis accusa i creditori: "Sono terroristi"

"Quello che i creditori stanno facendo con la Grecia ha un nome solo: terrorismo". Un'accusa pesante quella lanciata dal ministro delle Finanze greco dalle colonne del quotidiano spagnolo El Mundo.

"Oggi quello che vogliono Bruxelles e la Troika è che il sì vinca per poter così umiliare i greci", ha detto Yanis Varoufakis che già nei giorni scorsi aveva usato toni pesanti contro Ue, Fmi e creditori. "Perché ci costringono a chiudere le banche? Per incutere paura nella gente. E diffondere la paura si chiama terrorismo". Poi ha ribadito le sue dimissioni in caso di vittoria del "sì", mentre nella situazione contraria ha assicurato che Tsipras volerà a Bruxelles e troverò un'intesa: "L’Europa ha bisogno di un accordo, la Grecia ne ha bisogno, ciò significa che raggiungeremo un accordo. Credo che in tutta l’Europa servano partiti come Syryza e Podemos, partiti critici verso il sistema ma al tempo stesso europeisti e democratici. Quelli che ci odiano ci vogliono dipingere come anti-europeisti ma non è vero, non lo siamo".

Intanto, mentre in tutto il Paese continuano le file al bancomat e agli sportelli per ritirare il poco contante disponibile, Louka Katseli, presidente dell’Unione delle Banche greche, ha seccamente smentito la notizia riferita dal Financial Times su un prelievo forzoso dai conti superiori a 8mila euro: "È del tutto inesistente e maligna", ha detto ricordando che i depositi sono garantiti fino a 100mila euro, "Non esiste neanche come ipotesi, per nessuna banca".

"Gli italiani non devono avere paura della crisi greca", dice nel fratempo Matteo Renzi al Tg5, "L’Italia non ha paura di conseguenze specifiche sul nostro Paese. Tre, quattro anni fa eravamo il problema insieme alla Grecia, eravamo icompagni di sventura. Adesso non è più così. Noi siamo dalla parte di quelli che cercano di risolvere il problema, che non sono più il problema.

Anche i denari che abbiamo messo da parte per la Grecia, già sono computati nel calcolo economico, nel conto del debito. Quindi gli italiani non devono averepaura. Certo c’è la questione politica. La partita è complessa"

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