Effetto Clooney: gli Usa pazzi per Como

Nella stazione di New York a ruba i dépliant del lago

Serena Coppetti

Più che il Duomo di Milano, poté il fascino del divo Clooney.
Più che il Cenacolo vinciano - che pure ultimamente ha infervorato animi e discussioni oltreoceano grazie ai libri di Dan Brown - poté «quel ramo» del lago di Como che niente ha a che vedere con i promessi sposi manzoniani, ma con altri promessi sposi tutti belli e americani: nella fattispecie Tom Cruise e fidanzata che i «si dice» inanellano sposi il prossimo 23 novembre proprio nella stracelebre villa di George a Laglio.
Eppoi c’è il film, «Ocean’s twelve» girato sempre quaggiù con mezza Hollywood che si è trasferita a Laglio, ospite di villa Clooney. Cast quasi al completo: Brad Pitt, Matt Damon, Catherine Zeta-Jones (accompagnata dal marito Michael Douglas) e Julia Roberts. E allora non c’è da stupirsi se il lago di Como in America fa più gola di Milano. E infatti: la Lombardia non ha fatto in tempo ad allestire il suo tradizionale «villaggio» alla stazione di New York per farsi un po’ di pubblicità in occasione del Columbus day che gli americani in un batter d’occhio hanno fatto piazza pulita di tutto ciò che riguardava il lago di Como e dintorni. Dépliant, cartoline, brochure sono andati a ruba. Più delle montagne, più delle città, più dei monumenti.

L’eco della passione per l’atmosfera lacustre del fascinoso George e compagnia ha proiettato Laglio alla ribalta della Grande Mela. Alla Grand Central station di New York dove ogni giorno vanno e vengono mezzo milione di persone in una settimana sono andati a ruba 800mila dépliant.

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