Emiliano e Rutelli respingono le accuse Il sindaco scarica tutto sul governo Prodi

Un circo di smentite, controsmentite, prese di distanza e annunci di querele. Ieri il Giornale ha raccontato che il Ros ha sequestrato le carte relative all’appalto per il restauro del teatro Petruzzelli di Bari, che entra a pieno titolo nelle indagini sugli appalti per G8 e grandi opere visto che gli inquirenti vogliono far chiarezza su aggiudicazione e aumento dei costi (13 milioni di euro in più). Abbiamo anche ricostruito il rapidissimo susseguirsi di eventi che, nel dicembre 2006, portò all’ordinanza con cui l’allora premier Prodi nomina Balducci commissario e riconosce il carattere di indifferibilità e urgenza ai lavori. Emiliano scrive a Rutelli, Vendola il giorno dopo concede il suo placet, altre 48 ore ed ecco il via libera del premier. Meno di tre anni dopo, a settembre scorso, si brinda alla riconsegna del teatro, come testimonia la foto che vede il sindaco e De Santis stappare bottiglie accanto a Balducci.
Se la «cricca» ha agito in quella gara lo accerteranno gli inquirenti. Che il commissariamento sia passato per la linea politica che abbiamo raccontato è una constatazione documentale. Eppure ieri Emiliano ha convocato una conferenza stampa, annunciando che querelerà il Giornale e spiegando, tra l’altro, che le procedure dell’appalto non le ha gestite il Comune ma «la presidenza del Consiglio dei ministri tramite l’allora direttore generale dello spettacolo dal vivo, e attuale capo di Gabinetto del ministro Bondi, Salvatore Nastasi». A parte che Nastasi ieri ha subito smentito, il Giornale, naturalmente, non ha scritto che il Comune di Bari ha gestito le procedure d’appalto, solo che ha dato il via all’iter del commissariamento. Del resto il sindaco ieri ha ammesso di averne «concordato la procedura» con Nastasi, rivendicando la «criticità» della situazione del teatro, causa pioggia.
Eppure Emiliano ha anche accusato il Giornale di «sporcare la faccia alle personalità dell’altro schieramento». Invitato il vice direttore Nicola Porro a «evitare di fare operazioni su ordinazione». Persino evocato un ruolo dell’intelligence: «Devo pensare che i servizi segreti stiano cercando qualcosa nella nostra città? Temono che la voce di Vendola possa risvegliare il Paese intero?». Quanto a Balducci, il sindaco ha spiegato: «Non l’avevo mai visto, per me non esisteva prima che fosse nominato da Prodi». Giusto per essere pignoli: la Gazzetta del Mezzogiorno del 20 dicembre 2006 racconta della visita a Bari di Nastasi e Balducci «che ieri a Bari hanno incontrato» sia Vendola che Emiliano. La nomina arrivò tre giorni dopo.
Anche il destinatario della missiva del sindaco, Francesco Rutelli, non ha gradito la citazione. E ha scritto al nostro direttore, rivendicando di aver restituito alla città il teatro «funzionante, grazie all’impegno di molti».

E ribadendo «la differenza totale che c’è tra l’indirizzo politico e normativo e la gestione di un progetto, di una gara, di un appalto»: «Quando il Presidente del Consiglio decide di raddoppiare la Salerno-Reggio Calabria – spiega - nomina un commissario e stabilisce le procedure, non gli si potrà rimproverare se, poniamo, una cosca della ‘ndrangheta si sia impadronita di una fornitura di calcestruzzo».
MMO

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