Enel-Edf, oggi l’accordo sul nucleare francese

da Milano

Oggi Enel ed Edf metteranno finalmente la firma all’accordo sul nucleare in occasione del vertice italo-francese di Nizza. «Io sto andando a Nizza», ha detto ieri l’ad del gruppo italiano, Fulvio Conti. «Speriamo di firmare al più presto», ha commentato il presidente Enel, Piero Gnudi. «L’accordo di Nizza lancia un messaggio molto positivo - ha detto da parte sua il presidente del Consiglio Romano Prodi - la fusione Gdf-Suez non mi ha fatto piacere ma appartiene al passato, guardiamo al futuro». Insomma, oggi si firma.
Enel ed Edf avevano siglato il 30 maggio del 2005 un memorandum d’intesa che prevedeva la partecipazione del gruppo elettrico italiano al progetto Epr con una quota del 12,5% e un’opzione per poter entrare in altri cinque impianti, oltre a quello sperimentale. In quell’intesa a Enel veniva anche riconosciuto un diritto di ingresso, fin da subito, nel mercato francese con la possibilità di realizzare degli impianti a turbogas per 800 megawatt in alcune centrali del gruppo francese. Inoltre, Enel avrebbe avuto il diritto di ritirare energia per arrivare a coprire una quota di circa il 3% del mercato elettrico francese. Dal momento di quell’accordo, però, sono passati più di due anni e, secondo una fonte vicina al dossier, «non è detto che sarà seguito pedissequamente, anche se la quota del 3% dovrebbe essere mantenuta». Nell’intesa del 2005, un grosso ruolo lo giocava anche il possibile ingresso di Enel in Snet, il cui 65% era controllato da Endesa. Con l’acquisizione del gruppo spagnolo e la cessione della relativa quota Snet a E.On, per la società italiana si è chiusa questa opzione, che verrà però rimpiazzata con una maggiore presenza nelle centrali termoelettriche. Il Financial Times parla di quote del 40-49% in centrali elettriche, presumibilmente almeno due con capacità produttiva prossima ai 400 Mw. Secondo il Financial Times l’intesa avrebbe un valore di due miliardi di euro.
Oggi Enel sulla base di accordi informali con Edf esercita già un diritto di ritiro pari alla produzione di una centrale di 300 megawatt. Enel, inoltre, sempre in base a un gentlemen agreement, ha già del personale proprio nei cantieri dell’Epr.
A Nizza, secondo quanto riferito da una fonte diplomatica italiana, Francia e Italia sottoscriveranno un accordo quadro in tema di energia che, oltre alla parte che riguarda Enel ed Edf, contiene un’intesa sulle reti di trasporto elettrico. Terna, la società che gestisce la rete di trasporto dell’elettricità, e la sua omologa francese, che è controllata da Edf, si accorderanno per eliminare le strozzature che oggi esistono tra i due sistemi elettrici.


Ieri infine Enel ha deliberato di richiedere l’esclusione volontaria dalla quotazione e negoziazione presso il New York Stock Exchange (Nyse) delle proprie American Depositary Shares («Ads», ciascuna delle quali rappresentativa di cinque azioni ordinarie). L’Enel si aggiunge così alla lista (che comprende anche Fiat) delle società che hanno lasciato Wall Street.

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