Energia Le imprese pronte a investire 1,2 miliardi di euro

I FONDI L’obiettivo è fare di Roma la capitale sostenibile del Mediterraneo

Le imprese del settore energetico della provincia romana scommettono su un futuro fatto di rinnovamento e investimento. E sono pronte a mettere sulla bilancia investimenti per 1 miliardo e 200 milioni di euro da qui ai prossimi 5 anni. L’annuncio arriva direttamente dall’Unione Industriali di Roma che ieri ha tenuto tra l’altro le riunioni del Consiglio direttivo e della Giunta al di fuori della sua sede istituzionale, ospite di Finmeccanica presso la controllata Finmeccaninca Group Service in via Piemonte.
Il presidente Aurelio Regina e il vicepresidente con delega alle politiche energetiche ed ambientali nonché ad di Terna Flavio Catteno hanno presentato il progetto che prevede «Roma Capitale sostenibile del Mediterraneo». Un progetto che si muoverà attraverso due direzioni: l’ammodernamento e la razionalizzazione della rete; l’incentivo all’utilizzo delle energie rinnovabili. Nel primo caso si tratta di 500 milioni di investimento che riguaderanno un’attività che si propone nei prossimi anni a Roma lo smantellamento di 250 km di elettrodotti, mentre altri 50 km verranno interrati, a fronte di 87 km di nuove linee da nord a sud della capitale, «liberando» così qualcosa come 5 milioni di mq di terreno e facendo risparmiare circa 58 milioni di chilowattora all’anno, l’equivalente del consumo di 14mila romani.
Ma l’Uir vuole soprattutto stimolare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, sia promuovendo incentivi per le aziende romane che ne incrementino l’utilizzo in particolar modo nel fotovoltaico sia ideando pacchetti finanziari ad hoc. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare ad avere un milione di pannelli solari per circa 150-170 MW di potenza e un investimento di 500 milioni di euro entro il 2015. «Siamo convinti - ha detto Regina - che il settore dell’energia è quello destinato ad una maggiore crescita. Se il piano provinciale energetico viene applicato, da qui al 2020, con 13 o 14 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, si potranno ricavare 170mila posti di lavoro diretti e fino a 300mila posti di lavoro compresi gli indiretti». Ma si guarda con attenzione, ha rilevato Flavio Cattaneo, anche al fronte del risparmio energetico, dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, della gestione dei rifiuti. E tutto questo perchè Roma, a dispetto del resto d’Italia, è leader nel consumo elettrico: nel 2008, contro un dato nazionale stazionario, ha fatto registrare un +1,9%, livello confermato nel primo semestre di quest’anno contro un -10% del Paese.

«Abbiamo la possibilità di trasformare Roma nel fuclro delle nuove energie nel rispetto dell’ambiente - ha detto ancora Cattaneo -, una vera Capitale sostenibile del Mediterraneo». Anche se, come ha detto il presidente Regina, l’Italia ha due pecche: non ha aziende che costruiscano pannelli fotovoltaici; manca una politica definita per il Mezzogiorno. E non è cosa da poco...

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