Eni dovrebbe approvare lingresso della francese Edf nel consorzio South Stream nel giro di alcune settimane. Lo ha detto lamministratore delegato del gruppo italiano, Paolo Scaroni, aggiungendo che la quota destinata a Edf non sarà necessariamente suddivisa equamente tra Eni e la russa Gazprom.
«La questione è stata studiata da vicino dal cda e nelle prossime settimane dovremmo definire lingresso di Edf come partner nel progetto», ha affermato Scaroni, parlando nel corso dellassemblea degli azionisti di Eni. Scaroni ha confermato che al gruppo francese è stata offerta una quota del 20%, aggiungendo che altri partner potrebbero entrare in South Stream.
Secondo lad di Eni, laccordo con EdF potrebbe essere siglato al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, in giugno. Scaroni ha sottolineato che potrebbe essere anche la sola Eni a cedere la quota destinata ad Edf. «Non dò alcuna importanza alla quota in un oleodotto che va sotto il Mar Nero» ha spiegato. «La cosa importante è lammontare di gas che la quota ti garantisce». Scaroni si è detto soddisfatto dellattuale quota nel mercato del gas in Italia (35-40%), aggiungendo che il futuro della partecipazione in Snam Rete Gas dipenderà dallinterpretazione di una direttiva europea. Lad di Eni ha anche precisato che la cessione di asset nel settore degli idrocarburi è «imminente»: Gas Plus ha presentato unofferta. Scaroni, infine, non ha voluto commentare gli ultimi sviluppi dello scontro con le autorità del Kazakhstan sullo sviluppo del campo Karachaganak.
Allassemblea che ha approvato il bilancio 2009 e il dividendo da 1 euro (con un assegno totale per Tesoro e Cdp di 1,2 miliardi), Scaroni ha detto che il 2010 per lEni sarà un anno di risultati «al top» malgrado la crisi, e vedrà il management impegnato a modellare un gruppo sempre più europeo e sempre meno italiano. Eni, che ieri ha chiuso in rialzo dello 0,7% a 16,97 euro, guarda insomma sempre più allestero, e in questo momento centrale è proprio la questione South Stream.
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